Ghiaccioli e concerti La calda estate degli scimpanzè
Al Parco Natura Viva per i primati anche girandole d’acqua e aree riparate
VERONA Docce fredde e concerti di musica classica: l’estate «africana» degli scimpanzé al Parco Natura Viva. «Gli animali fanno più fatica a compensare il caldo piuttosto che il freddo – spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore Ricerca e Conservazione del parco –. Li abbiamo aiutati a sopportarlo dando loro ghiaccioli di frutta da mangiare e straccetti bagnati da indossare, come anche molta frutta fresca e pioggia di girandole nelle ore più calde della giornata. Abbiamo garantito a tutti gli animali del parco zone d’ombra e aree riparate e condizionate». Ma non è mancato anche l’«intrattenimento cognitivo».
Lunedì sera è stato organizzato al crepuscolo nella piattaforma davanti al reparto degli scimpanzé un concerto di musica classica con pianoforte e violino: gli scimpanzé hanno assistito al concerto, alcuni con interesse, altri con indifferenza, a riprova che ognuno di loro ha una propria indole. I sei primati, ognuno con un proprio nome, sono stati catalogati anche nel libro-guida pubblicato dall’Istituto in Italia di Jane Goodall, la più importante etologa al mondo nella conoscenza di questi animali. «Scimmie come noi, conoscere per salvare», il titolo della pubblicazione dedicata alle grandi scimmie nelle strutture italiane, presentato ieri pomeriggio dalla presidente dell’Istituto italiano di Jane Goodall, Daniela De Donno, assieme alle altre tre ricercatrici e co-autrici del volume: Falminia Casadei, Elettra D’Amico e Asia Guerreschi. Un libro che parte dal presupposto di catalogazione sul numero di scimpanzé che rimangono in Italia in strutture protette. «In cento anni, allo stato libero, sono passati da 2 milioni a 300 mila esemplari – esorta De Donno – Di orango ne restano 20 mila: siamo obbligati a prendercene cura, perché fra 20 anni rischiamo che siano estinti, basta un’epidemia per ridurli drasticamente».
La pubblicazione inizia con una prefazione di Jane Goodall, che ha lavorato 40 anni in Tanzania, vivendo anche nelle foreste con gli scimpanzé. «Ogni scimmia ha un proprio carattere e una propria personalità, e sono tanto simili a noi – continua De Donno – per questo nella guida le abbiamo censite una per una e per nome. Il volume ha due finalità: quella di indurre all’educazione ambientale e all’umanità per la sostenibilità ambientale. A questo si lega anche il progetto dedicato alle donazioni frutto del libro da destinare al Parco in Tanzania, dove abbiamo un centro di sviluppo per bambini orfani o abbandonati in Sanganigwa. Abbiamo costruito per loro cinque case famiglia, li alimentiamo, diamo cure mediche ed educazione, oltre a corsi di formazione per lavori professionali».