Corriere di Verona

Il Festival areniano chiude con Aida Polo: «Io? Resterei»

Il sovrintend­ente: «Stagione buona, ma servono i dati per certificar­lo»

- M.S. C.B.

Si chiude stasera con l’Aida storica del 1913 (regia di Gianfranco de Bosio) il 95esimo Festival areniano. Sonop state 48 le serate, che hanno visto anche il debutto del nuovo allestimen­to del Nabucco, curato da Arnaud Berbard. Fra le opere andate in scena va ricordato il ritorno dell’Aida «moderna» della Fura dels Baus che tanto divise il pubblico dei melomani due anni fa. È piaciuto anche il Rigoletto di Ivo Guerra, mentre Madame Butterflay è stata riproposta nella regia di Franco Zeffirelli. Tradizione anche in Tosca, per la regia di Hugo de Ana.

Il festival areniano ha accontenta­to anche il pubblico più giovane con l’ormai tradiziona­le serata alla danza che ha visto come indiscusso protagonis­ta l’etoile Robero Bolle (la serata era sold out già parecchi mesi prima della data). Fra le sorprese del 2017 anche l’evento monografic­o di Placido Domingo con una serata dedicata alla poesia spagnola (lo spettacolo è andato in scena il 21 luglio scorso con ospiti de mondo della lirica iberico). Ferragosto invece all’insegna di Beethoven con il galà dedicato alla nona sinfonia.

Tra i protagonis­ti del Festival, sicurament­e il maestro Daniel Oren e il baritono Leo Nucci che ha interpreta­to, in una sola serata, il Rigoletto. Immancabil­e anche la presenza del maestro Andrea Battistoni come direttore d’orchestra ormai fisso di Aida.

Da domani la parola passerà ai conteggi, per capire il numero di spettatori e (soprattutt­o) gli incassi che si sono avuti nel corso del Festival. A metà settimana il sovrintend­ente Giuliano Polo dovrebbe fornire - e commentare - questi dati. Ma ieri sera, dopo aver ricevuto una maglia della Nazionale dallo stato maggiore della Federazion­e italiana ciclismo (capitanata dal presidente Renato Di Rocco), Polo ha mostrato una certa soddisfazi­one La delegazion­e

Il sovrintend­ente Giuliano Polo, terzo da destra, con gli uomini della Federazion­e di ciclismo per l’esito del Festival. «L’andamento - ha detto - è stato buono, anche se per essere certi di questo bisognerà analizzare bene tutti i dati. Ma, ad esempio, quella con il Nabucco è stata una buona operazione. L’allestimen­to è stato gradito e potrà essere riproposto anche negli anni a venire».

Con la firma del ministro Dario Franceschi­ni sulla richiesta di adesione alla Legge Bray si avvicina alla conclusion­e il periodo critico della Fondazione Arena (manca ancora l’ok del ministro Padoan). Polo infatti è cauto e dice: «Aspettiamo di vedere le carte bollate».

Secondo il deputato Pd Gianni Dal Moro i 10 milioni che la Fondazione sta aspettando dovrebbero arrivare entro la fine di settembre. E quando sarà chiusa questa pratica, andrà ad esauriment­o anche il commissari­amento. La palla poi passerà al sindaco Federico Sboarina che dovrà nominare il nuovo Consiglio di Indirizzo (con la questione dei privati che potrebbero non essere rappresent­ati visto che la Camera di Commercio non ha ancora provveduto al pagamento della sua quota) e a indicare al ministro Franceschi­ni il nome del nuovo sovrintend­ente. Polo vorrà rimanere alla guida della Fondazione Arena? A precisa domanda, l’attuale sovrintend­ente risponde così: «Non dipende da me, ma è anche ovvio che a chiunque piacerebbe rimanere».

Polo Il Nabucco è stata una buona operazione: allestimen­to gradito

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