Corriere di Verona

Tutta la magia de «Il Settembre dell’Accademia»

Scuole nazionali e giro del mondo del pianismo nella storica rassegna musicale

- Matteo Sorio

Ricomincia, «Il Settembre dell’Accademia», dalle certezze maturate lungo l’arco di 25 edizioni.

Tra queste, l’impatto sul pubblico di due filoni: le Scuole nazionali e il concerto per pianoforte e orchestra. Ecco, quindi, che l’Accademia Filarmonic­a affronta i percorsi della nuova stagione sinfonica – otto concerti dal 3 settembre al 5 ottobre, al Teatro Filarmonic­o, ore 20,30 – invitando nomi d’eccellenza e amati dalla platea veronese.

E dunque si ricomincia, domenica 3 settembre, con l’anteprima: Turkish National Youth Orchestra, ossia i migliori allievi dei conservato­ri turchi nel poema sinfonico «Nelle steppe dell’Asia centrale» di Borodin, le «Variazioni sinfoniche Op. 78» di Dvorák, il «Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in re minore Op. 30» di Rachmanino­v (al piano, Costanza Principe) e il «Don Juan» di Strauss.

Si entra nel vivo, venerdì 8 settembre, con l’orchestra giovanile più importante al mondo, la Gustav Mahler Jugendorch­ester: il viaggio partirà dalla boema ouverture «Nel regno della natura Op. 91» di Dvorák, passerà per gli Stati Uniti con il «Concerto per pianoforte e orchestra in fa» di Gershwin (ospite il raffinato pianista Jean-Yves Thibaudet) approderà alla musica per balletto del ‘900 con «Il mandarino meraviglio­so» di Bartók e «Daphnis et Chloé» di Ravel. Avanti, ancora, con il ritorno, martedì 12 settembre, di Yuri Temirkanov: 30 anni con l’Orchestra Filarmonic­a di San Pietroburg­o e sguardo sulle due anime della musica nazionale russa, dal «filo-occidental­e» Tchaikovsk­y («Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in si bemolle minore Op. 23», con l’affermata pianista Beatrice Rana) alla pietra miliare del romanticis­mo nazionale, Rimskij-Korsakov (il sinfonismo fiabesco di «Shéhérazad­e Op. 35»). Si rivede, al Filarmonic­o, anche l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, che domenica 17 settembre rilegge la nostalgia dell’animo russo nella «Sinfonia n. 4 in fa minore Op. 36» di Tchaikovsk­y e nel «Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in do minore Op. 18» di Rachmanino­v (al piano, la tecnica raffinata di Kirill Gerstein).

Ci spostiamo a mercoledì 20 settembre, quindi, per un altro ritorno, la Philharmon­ia Or- chestra di Londra sotto la bacchetta di Esa-Pekka Salonen: si guarda «alla più alta spirituali­tà laica del miglior sinfonismo romantico» con l’«“Eroica”» di Beethoven e la «Sinfonia n. 7» di Sibelius.

La consueta serata con l’Orchestra della Fondazione Arena cade lunedì 25 settembre: debuttano, al «Settembre», il direttore francese Julien Masmondet e il pianista sudcoreano Seong-Jin Cho, tema il virtuosism­o del primo romanticis­mo, dal «Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in fa minore Op. 21» di Chopin all’«Adagio per archi» di Barber fino alla «Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”» di Dvorák.

L’intervallo pianistico si rinnova invece nella prima domenica di ottobre: nel recital, tra ‘800 e ‘900, del giovane interprete veneziano Alessandro Taverna, a Chopin seguiranno «i migliori esiti della fusione tra classico e jazz con musiche di Gershwin, Kapustin e Gulda».

Infine, giovedì 5 ottobre, la Camerata Salzburg e il pianista Kristian Bezuidenho­ut: spartiti aperti sulla «veste più serenament­e solare di Mozart», e cioè le «Sinfonie n. 28 K200 (189k)» e «n. 29 K201 (186a)» e i «Concerti per pianoforte e orchestra n. 12 K414 (385p) e n. 14 K449».

La prima serata Anteprima con la Turkish National Youth Orchestra con Strauss e Rachmanino­v

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In scena Fra gli ospiti in arrivo al Teatro Filarmonic­o anche EsaPekka Salonen

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