«Anfiteatro, non solo lirica Il rock serve»
«L’estate non finisce con l’opera. A settembre si apre una nuova stagione che richiama un pubblico diverso e che ugualmente contribuisce alla valorizzazione culturale e turistica della città». È il pensiero di Enrico Garnero, consulente di varie aziende per la produzione e organizzazione di eventi musicali. «I concerti di Morricone, Renato Zero, Elisa, Notre Dame di Paris, la serata in omaggio a Pavarotti – spiega Garnero – riprendono la stagione di successo di maggio. Spesso non si considera che si tratta di un contributo a costo zero per la città, perché i rischi della produzione (a volte molto alti) se li assumono tutti le aziende private che organizzano gli eventi». Qualcuno storce il naso, considerando che l’anfiteatro di Verona, una volta riservato a grandi artisti internazionali, è ora molto più facilmente accessibile. «Oggi si alternano big a giovani star esordienti – spiega Garnero -, capaci di attirare un grande pubblico e molto meno costose. Ma avete un’idea di cosa costino aziende, perché di aziende si tratta quando si parla di star,
come ad esempio gli U2 o i Pink Floyd?». Per non parlare della fatica e dei costi dietro l’organizzazione di un concerto in Arena («solo per montare il palco ci vogliono dalle 16 alle 20 ore»). «Se poi si vuole una stagione più selettiva – considera il manager -, ma necessariamente meno ricca di appuntamenti, si faccia una scelta politica in questo senso, si istituisca una commissione che valuta gli artisti che fanno richiesta di venire in Arena. Ma una cosa va detta: la stagione della musica leggera non è di «serie b» rispetto alla lirica, e nemmeno si può valutare una stagione in base a quanto spende in città il pubblico che attira. La cultura non è solo questo». Tra i promotori della musica in Arena, l’associazione Idem, autrice del Festival della Bellezza che si chiude con le due serate di Morricone. «La nostra città – spiega il direttore artistico di Idem Alcide Marchioro – è un magnifico teatro a cielo aperto e ha un pubblico che non ha eguali in Italia. Sulla lirica si è sempre puntato, la storia della lirica a Verona è una storia gloriosa, ma come in tutte le cose il passato conta anche per quello che consente di fare oggi. Vale per Verona quel che spesso vale in Italia, la nostra leva speciale è il patrimonio artistico, ogni iniziativa che può connettersi con quello è una risorsa dal grande potenziale».