Corriere di Verona

Prova Lazio per il solito Chievo

Maran conferma lo stesso undici che ha vinto a Udine domenica scorsa e richiama i tifosi: «Vorrei ci sostenesse­ro anche nei momenti difficili». Inzaghi Jr ritrova Leiva

- Matteo Sorio

Sale, il coefficien­te di difficoltà. Dopo l’Udinese, rattoppata in difesa e parsa indietro di condizione, il Chievo pesca la Lazio di Inzaghi jr, un mix di velocità ed esuberanza fisica, quinto posto ieri (torneo 2016/17, 70 punti), oggi la Supercoppa in saccoccia (3 a 2 sulla Juve, due settimane fa) e un debutto di sperperi (0-0, ma 23 tiri verso la porta) con la Spal. «Quel che posso dire», fa Rolly Maran, «è che mi aspetto di vedere la Lazio che metteva sotto la Juve, in Supercoppa: peraltro parliamo di una squadra più avanti delle altre proprio perché, durante la preparazio­ne, aveva subito quell’obiettivo da raggiunger­e».

Finita la preparazio­ne, il Chievo si era salutato col suo pubblico superando di fatica l’Ascoli, 12 agosto scorso, in Coppa Italia, e lo ritrova stasera per il calcio che più conta, ospiti i biancocele­sti, nel vero debutto stagionale. «Il mio rapporto col Bentegodi in questi anni? Un solo rammarico: vorrei che tutti i tifosi capissero gli sforzi della squadra e che fossero pronti a spingerci anche nei momenti difficili delle partite: mi sento di chiederlo proprio per la familiarit­à che sento verso questa piazza».

Detto del messaggio alla piazza, è un Maran nuovamente ottimista, quello di vigilia, un po’ come prima del 2 a 1 di Udine, perché «vedo grandi motivazion­i anche quest’anno». Di testa e gambe, la squadra sembra okay, mancano solo Gaudino e, assenza chiarament­e più pesante, Meggiorini. Okay, dopo i lavori sull’altra metà disastrata, è anche il campo: «Noi cerchiamo sempre di giocare, non facciamo un calcio d’attesa, quindi sono convinto che anche i nostri possano lavorare meglio su un campo così, e magari divertire di più nella ricerca del risultato». È un campo, il Bentegodi, che quando c’è Chievo-Lazio dice di una tradizione sfavorevol­e. Due successi gialloblù (il 4-0 del 30 agosto 2015, il 3-1 del 30 gennaio 2002), cinque pari, 8 volte Lazio.

Di qua, Maran, 54 anni e 170 panchine in A (52 vinte, 48 pareggi, 70 ko). Di là, Inzaghi jr, 41 anni e 46 panchine nel massimo torneo (25 vinte, 8 pari, 13 ko). Per tattica, il Chievo se la giocherà come sempre, pressing alto e possesso palla («nel provare a far correre gli altri abbiamo ampi margini di migliorame­nto», dice Rolly). Orfana di Felipe Anderson (il n.1 nel saltare l’uomo) e ormai divorziata da Keita (il n.1 nella fantasia), la Lazio andrà soprattutt­o di ribaltamen­ti repentini, sfruttando gli esterni, che sia 3-4-2-1 o 3-5-2: «Sanno giocare molto chiusi per poi sfruttare la velocità davanti», annuisce Maran. Davanti, la Lazio carica i colpi di Milinkovic (il più pericoloso contro la Spal) e Immobile (23 gol e 5 assist la scorsa stagione). Mentre il Chievo, che numericame­nte va rafforzato sul mercato (le riserve delle punte sono Pellissier e i baby Vignato e Leris) insisterà nel cercare l’intesa fra Inglese e Pucciarell­i: sul loro cammino – e su quello I gol realizzati dal Chievo nella gara di esordio a Udine In rete sono andati Inglese e Birsa di Birsa, l’ispiratore – la robusta coppia centrale Wallace-De Vrij, col secondo decisament­e più tecnico del primo (un colosso, Wallace, 191 cm per 83 kg: duro lavoro per Inglese). Se la Lazio è felice di ritrovare Leiva in regia (con la Spal è mancato parecchio), il Chievo può dire d’aver ritrovato, in mediana, quell’Hetemaj che, grande equilibrat­ore del reparto, l’anno scorso fu sfuggente: «Ma è solo perché l’anno scorso Hete pagava qualche guaio fisico e non riusciva ad allenarsi bene», precisa Maran. Per il resto, solito canovaccio. Rispetto alla scorsa stagione, è sempre quel Chievo lì, eccetto Pucciarell­i, che finché Meggiorini sarà out (novembre) avrà un bel po’ di peso sulle spalle. Squadra più esperta di tutte, nel primo turno, per presenze dei suoi titolari in A, il Chievo prova a essere grande anche stasera: in un match dove la corsa, oltre all’esperienza, sarà un fattore chiave.

Maran Mi aspetto di vedere la Lazio che metteva sotto la Juve in Supercoppa

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