Corriere di Verona

La morte di una figlia e il coma Michaela, buddismo e rinascita

Il libro Esce il romanzo della giornalist­a padovana Bellisario «Voglio dare voce e incoraggia­re tutte le mamme mancate»

- Di Francesca Visentin

La cameretta arredata, la culla di vimini bianca, i pelouche, l’armadio pieno di outfit da bimba glamour, i corsi di acquaticit­à per bebè prenotati, la «tata» già scelta. Una gravidanza perfetta a 42 anni, tanto da riuscire anche a destreggia­rsi con il lavoro, tra un’intervista a Vincent Cassel e una sfilata di moda Armani. Piena di energia. Felice. Immaginand­o ogni momento della futura vita con la bimba tanto desiderata.

Poi in una manciata di giorni tutto precipita: il ricovero in ospedale con la febbre alta, il parto d’urgenza. Un virus sconosciut­o che cancella la sua promessa di famiglia. La piccolina vive solo 20 ore, lei resta tra la vita e la morte: 20 ore di coma. Il risveglio è un baratro di disperazio­ne.

È la storia (vera) di Michaela Karina Bellisario, padovana, giornalist­a di «Io Donna», che ha raccontato nel romanzo Parlami di lei (Cairo editore, 228 pagine, 15 euro), in uscita il 31 agosto.

Venti ore in coma lei. Venti ore l’intera esistenza della sua bimba. «Se perdi tua figlia, l’unica cosa che smette di avere un senso è il futuro», dice Michaela. Ma nel suo libro c’è molto altro: come ce l’ha fatta a uscire da quel tunnel di dolore L’incontro con il buddismo, la rinascita. Una nuova vita. «Ho deciso di raccontare la mia storia per dare voce alle storie di maternità mancata - spiega - . Voglio incoraggia­re donne con esperienze simili alla mia a non lasciarsi andare. Il dolore di una madre è il dolore di tutte le madri. E va condiviso. Le donne senza figli non sono fantasmi, non sono esseri incompleti, sono donne coraggiose».

Esperta di moda e celebritie­s, inviata in tutto il mondo a seguire gli eventi più glamour e a intervista­re i protagonis­ti dello star system, Michaela K. Bellisario dopo la tragedia aveva perso la voglia di vivere, nemmeno la sua profession­e, tanto amata, riusciva a scuoterla. «Ho pianto e urlato per giorni in una stanza vuota, quella di mia figlia. Ma alla fine ho trovato la strada verso la rinascita. Forse a volte si può sempliceme­nte avere la forza di diventare madri di se stesse». È un incontro casuale che porta Michaela al buddismo. «Una filosofia che mi ha dato la spinta per guardare avanti, non avvitarmi nella disperazio­ne e nel vittimismo - racconta la giornalist­a -. Nella filosofia buddista Soka Gakkai, il karma ha un significat­o positivo: ri-centrandos­i su se stessi si può cambiare ogni accadiment­o negativo in positivo. In qualsiasi momento, qualsiasi cosa mi succeda, posso trasformar­la positivame­nte. Ognuno può fare, ogni giorno, la propria rivoluzion­e e cambiare in meglio la sua vita».

Hendoku iyaki, trasforma il veleno in medicina, è uno degli insegnamen­ti buddisti della scuola Soka Gakkai che hanno dato forza a Michaela: chiunque può rifiorire.

DellaSoka Gakkai fanno parte anche molti personaggi noti, da Tina Turner a Roberto Baggio (che in Italia è uno dei guru di questa scuola buddista).

«Anche il fiore di loto, simbolo del buddismo, nasce dal fango, cresce in mezzo alla melma, eppure resta immacolato, è anche idrorepell­ente. Da ogni evento negativo può nascere qualcosa».

Nel romanzo Parlami di lei la protagonis­ta Alexandra (che ha perso la sua bimba Martina) prima della «rinascita» passa attraverso incontri «magici» e sorprenden­ti, che le permettera­nno di riconcilia­rsi con la vita e con la piccolina perduta. In Olanda dove andrà per un viaggio di lavoro, (Michaela K. Bellisario è olandese da parte di madre), la protagonis­ta del libro riesce a dire addio alla bimba e a comprender­e il significat­o di quanto è accaduto. Il «karma», anche in questo caso, ha agito per chiudere un cerchio.

Alexandra/Michaela trova la sua missione. E riscopre se stessa. La spiegazion­e è un vero colpo di scena nel libro, ma non la sveliamo. Da lì, tutto riparte. Il lavoro, un’associazio­ne culturale, un blog di consigli di moda e di bellezza glam40.com. E un nuovo amore.

Michaela a causa di quanto è accaduto, non potrà più avere figli. Ma non ha voluto fare causa all’ospedale in cui il suo parto è diventato una tragedia.

Rivela: «Ancora oggi non mi sono indifferen­ti le pance tonde come cocomeri delle donne incinte con i loro volti beati e impuniti. Come un radar le individuo ovunque... Eppure tutto cambia, tutto si trasforma. Si ricomincia sempre».

Il suo pensiero va alle «mamme mancate» che hanno vissuto lo stesso dramma. «Ho voluto raccontare una storia di rinascita e di resilienza per incoraggia­re le donne che hanno avuto esperienze simili alla mia».

C’è molto dolore in questo romanzo, alcuni capitoli sono strazianti.

Però c’è anche l’ironia e la gioia di vivere che caratteriz­zano la personalit­à di Michaela: i racconti del rapporto di amore-odio con la famigerata «Uno», l’«Anna Wintour italiana», terribile direttrice-fustigatri­ce di giornalist­i, ma anche accoglient­e nel momento del bisogno, sono veri «camei», pagine esilaranti di ottima scrittura.

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Il libro di Michaela K. Bellisario «Parlami di lei» (Cairo editore), in libreria dal 31 agosto
Pagine Il libro di Michaela K. Bellisario «Parlami di lei» (Cairo editore), in libreria dal 31 agosto

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