Soldati con il mitra accolgono i turisti rivoluzione alle porte di Venezia
Operativo il piano, primo giorno senza code ma i timori restano. Brugnaro: «Abbelliremo le barriere»
Militari in giubbotto antiproiettile e mitragliette sfoderate, un autoblindo pronto ad entrare in azione, 500 metri di barriere di cemento da 50 quintali l’una e un esercito di vigili, anche loro armati, in strada a regolare il traffico. Si è presentato così, dopo due nottate di cantieri, il terminal automobilistico di Venezia: blindato come non lo è mai stato finora, nemmeno in occasione di summit internazionali o di manifestazioni politiche a rischio scontri.
Chi conosce bene piazzale Roma, ieri mattina, è rimasto di stucco: in nemmeno 48 ore è passato dall’essere un «normale» capolinea di bus e tram e di parcheggi, con un continuo via vai di pedoni (tra le 150 e 200 mila persone al giorno) e di veicoli (oltre 20 mila), ad una sorta di fortino, anteposto delle bellezze architettoniche e culturali da difendere contro il rischio di attentati terroristici. «Che impressione, sembra di essere in guerra», commentavano i veneziani nel salire - o scendere - da bus e vaporetti. Quello che ieri preoccupava molti non è tuttavia successo: il traffico non è andato in tilt. Dopo due mesi di passione sul fronte della viabilità, nell’ultimo lunedì di agosto, nonostante i minacciosi nuvoloni neri, non c’è stato il temuto esodo dalle spiagge del litorale. Qualche rallentamento per entrare a Venezia c’è stato ma senza code. «È andato tutto bene – commenta il comandante dei vigili Marco Agostini –, faremo qualche aggiustamento alla segnaletica ma sembrerebbe che l’impostazione funzioni». In realtà, vigili e tecnici della Mobilità sanno che non appena scatterà il giorno «x» dell’apertura di Venezia 74, il traffico potrebbe risentirne pesantemente. In caso di code, i plinti di cemento che formano una «S» all’ingresso di piazzale Roma potrebbero rallentare così tanto la viabilità da creare un serpentone di mezzi fino all’imbocco del ponte della Libertà, all’altezza delle fabbriche della zona industriale. Per questo, in caso di intoppi, è stato elaborato un piano di emergenza che prevede l’uso della corsia del tram per snellire il traffico. «Abbiamo già autorizzato gli autisti dei bus a percorrere la piattaforma del tram – spiega Giovanni Seno, direttore generale di Avm, la holding della mobilità veneziana -, a breve concorderemo con il Comune come intervenire per mimetizzare i plinti». Si tratta di 500 metri lineari di blocchi e cordoli di cemento armato il cui grigiore ed imponenza incutono un certo timore, lo si intravedeva ieri negli sguardi di veneziani e turisti, stupiti per la presenza di militari armati fino ai denti e di massicce barriere. «Quest’impianto nasce per la Mostra del cinema ma resterà anche dopo», conclude Agostini. Proprio per questo, ieri, nel visitare l’avveniristica centrale operativa della Mostra del Lido, il sindaco Luigi Brugnaro ha annunciato: «Modificheremo le barriere, metteremo fioriere e sarebbe bello fare una gara coinvolgendo artisti per realizzare delle grandi sculture». E se i plinti di piazzale Roma resteranno dopo il 9 settembre, le motovedette con mitragliatrici e visori capaci di distinguere cosa accade a tre miglia di distanza, gli smartphone che registrano i volti di chiunque transiti per la cittadella del cinema, le transenne, le 37 telecamere e i metal detector già in funzione al Lido, al termine del Festival, saranno smontati insieme ai new jersey di cemento. Al Lido, questura e prefettura hanno deciso di utilizzare i strumenti e tecnologie del G8 di Taormina e, quando Venezia 74 sarà conclusa, torneranno a Roma.