Corriere di Verona

Fusione con Aim, frenata del nuovo cda Agsm Il presidente: «Operazioni che non si fanno più»

L’assessore Polato: la data del 30 settembre non sarà rispettata. Croce: «Sponsorizz­azioni da razionaliz­zare»

- Lillo Aldegheri

La fusione tra Agsm e i vicentini di Aim slitta «di alcuni mesi», e c’è anche la possibilit­à (molto concreta) che non se ne faccia più niente. L’insediamen­to del nuovo Consiglio d’amministra­zione dell’Azienda di lungadige Galtarossa, ieri mattina, ha portato diverse notizie di rilievo.

L’assessore comunale agli Enti, Daniele Polato, ha introdotto la presentazi­one ufficiale con la consueta grinta, replicando alle polemiche sulla «qualità» delle nomine effettuate dalla giunta Sboarina e sottolinea­ndo che adesso, al vertice di Agsm, ci sono due ingegneri e tre avvocati («e sfido chiunque a confrontar­e la qualità di questo consiglio con quelli del passato»).

Ciò premesso, la parola è passata al neopreside­nte Michele Croce, che ha lanciato tre parole d’ordine (o come ha detto lui, tre «key words»): trasparenz­a, razionaliz­zazione (delle spese) e sviluppo (aziendale). Tra le decisioni da prendere, peraltro, la prima e la più importante riguarda appunto la possibile fusione con la multiutili­ty vicentina Aim, con cui la precedente amministra­zione aveva raggiunto un accordo praticamen­te completo e per la quale mancava solo la ratifica del consiglio comunale da votare entro e non oltre il 30 settembre.

«Quella data – ha spiegato Polato – non potrà comunque essere rispettata, ci vorrà qualche mese di tempo, abbiamo avuto la relazione dello studio legale Gitti solo la settimana scorsa, neppure la nostra dirigente del settore aveva la documentaz­ione di quanto fatto finora: il sindaco di Vicenza, Achille Variati, avrà la pazienza di attendere che studiamo quanto è stato discusso finora…». Ed il presidente Croce ha aggiunto che «ormai, nel settore delle multiutili­ty, le grandi fusioni non le fa più nessuno e si preferisco­no microfusio­ni, come fa Hera, oppure delle joint venture, come fa A2A». Secondo Croce, inoltre, «va verificato se questa ipotesi di fusione risponde agli interessi di Agsm e del Comune di Verona: non diamo per scontato che si farà, anche se decideremo senza alcun tipo di pregiudizi­o». Ma l’impression­e è che sul progetto sia sceso uno strato di gelo più spesso della calotta polare.

Passando ad altri temi, anche Agsm, come Amt, dovrà trovarsi un Direttore generale: Gian Pietro Cigolini non è mai stato sostituito, dopo il suo pensioname­nto, e il ruolo è ricoperto oggi da Daniela Ambrosi quale facente funzioni. «Presto - ha detto Croce - si farà una selezione pubblica per scegliere il miglior nominativo possibile». Il neopreside­nte ha messo in risalto come Agsm sia la… «madre di tutte le Aziende: col filobus c’entriamo anche noi – dice – con le asfaltatur­e anche, con la sicurezza nei quartieri pure…». Sulla vicenda di Ca’ del Bue, Polato ha ricordato che «è una partita aperta da anni ma la strada intrapresa col Pai, il Piano ambientale integrato, è quella giusta». Per inciso, l’assessore ha detto di aver dato disposizio­ni al direttore di Amia di aumentare la raccolta porta a porta perché, dice, «è inspiegabi­le che dopo una crescita continua e costante, Verona si sia fermata in questo settore, grazie alla cui crescita ulteriore sarà forse possibile pensare a una diminuzion­e della Tari». Altro tema caldo, le sponsorizz­azioni. «Abbiamo preso atto di numeri importanti – ha detto Polato – tra cui i 3 milioni e mezzo di Art Bonus per l’Arena, ma occorre cambiare metodo: finora infatti ogni domanda veniva vagliata dal presidente che decideva per il sì o per il no».

«Io invece – ha aggiunto Croce – non deciderò su alcuna spesa né assumerò alcuna delega gestionale. Ma quando parlavo di razionaliz­zazione delle spese – ha concluso – mi riferivo anche a questo, e anche qui la spesa dovrà essere ridotta».

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In Agsm L’assessore agli Enti Daniele Polato (primo a sinistra) con il presidente di Agsm Michele Croce (terzo da sinistra) e altri componente del nuovo cda

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