Fiamme nella notte, distrutti tir e rimorchi Attacco doloso a un’azienda di trasporti
Albarè di Costermano, paura e danni. D’Arienzo (Pd): «È il racket». La prudenza degli investigatori
Fiamme alte fino a 20 metri e una colonna di fumo nero che si è propagato fino alle cime del monte Baldo. Un incendio si è sviluppato domenica sera poco prima delle 22 nel piazzale dell’azienda austriaca di trasporti internazionali HB Transport und Lagerhaus Gmbh, in via dell’Artigiano ad Albarè di Costermano, nella zona industriale al confine con il territorio di Affi. Sono andati a fuoco ben sei semirimorchi e una motrice. Che si tratti di un attacco doloso, ci sono pochi dubbi. E alcuni precedenti specifici in provincia di Verona sembrano suggerire inquietanti collegamenti di tipo criminale. Ma dai carabinieri, che indagano, filtra molta prudenza sull’ipotesi racket. Potrebbe anche trattarsi di altro.
In ogni caso, poteva finir peggio: le fiamme avrebbero potuto raggiungere i capannoni della stessa azienda e delle altre confinanti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco della caserma di Bardolino, nove mezzi usciti dal comando di Verona, raggiunti in supporto da un’autobotte da Trento e un’altra da Rovigo. Le operazioni di spegnimento dell’incendio si sono protratte per ore, fino alle 4,30 del mattino di ieri. Alle 2 di notte, il sindaco di Costermano Stefano Passarini aveva diramato sui social l’avviso ai cittadini: «Vi informo che l’incendio è stato spento e che non ci sono pericoli di intossicazione. Le fiamme hanno distrutto sei rimorchi ed una motrice e non hanno intaccato gli uffici delle aziende vicine». Messaggio più rassicurante di quello precedente, con cui Passarini invitava i cittadini a tenere le finestre delle abitazioni chiuse, poiché non si conoscevano le sostanze che stavano bruciando. I camion, infatti, erano carichi di merci, pronti a partire ieri mattina. Sul posto ancora ieri si respirava un odore pungente di gomma bruciata. Poi si è appurato, sempre per bocca del sindaco, che è andato distrutto un carico di vestiti usati. Niente veleni, dunque. «C’erano sacchetti di plastica che volavano dappertutto – raccontano gli unici abitanti della via–. Si sentivano dei botti tremendi e c’era fumo dappertutto. Abbiamo avuto paura, perché solo la fortuna ha voluto che il vento tirasse verso il piazzale e non verso i capannoni con la cisterna di gasolio collocata nel piazzale». I testimoni, infatti, raccontano che a prendere fuoco è stato il primo dei sei camion, (che erano parcheggiati paralleli uno all’altro), situato a fianco proprio della cisterna di gasolio. Anche il segretario del Partito Democratico e consigliere comunale Adriano Boni, residente a 200 metri dall’area