Pecchia lo lascia in panchina, ex Hellas tutti con il Pazzo «Errore, ma vogliono cederlo»
Fanna Non è improbabile che sia ceduto Vignola Se va via è un segnale preoccupante Bui Pazzini? Spiace vedere che sta fuori
Questa volta, perlomeno, non ci sono stati gesti di stizza. Il caso Pazzini, però, si è riaperto in maniera fragorosa. Fabio Pecchia ha lasciato fuori dalla formazione titolare del Verona il capitano anche per la gara di Crotone.
Una scelta sbalorditiva, tant’è che fino all’ultima seduta di allenamento, domenica mattina, l’impiego del Pazzo era dato per certo. Non è stato così; al suo posto, come centravanti, è stato schierato Fares. Pazzini è entrato a 30’ dalla fine. L’Hellas è tornato dalla trasferta dello Scida con il primo punto in campionato, ma le piste che portano l’attaccante lontano da Verona si sono rinfocolate, con gli interessi di Cagliari e Sassuolo: «Sono vicende che tolgono serenità a tutto l’ambiente – commenta Piero Fanna, bandiera gialloblù – e questo non va bene: mai creare tensioni di questo tipo, poi le paghi care. Pazzini è stato protagonista e leader della squadra nella stagione della promozione. Ha trascinato il Verona sul piano tecnico e morale. Non capisco questa scelta. Escluderlo in questo modo è molto rischioso».
Continua Fanna: «Se le condizioni sono queste, non è per nulla improbabile la sua cessione. Resta da vedere come potrebbe essere rimpiazzato. Pazzini, invece, deve essere una certezza per il Verona. Lo ritengo insostituibile». Il punto di vista di Fanna è condiviso da Beniamino Vignola: «Dall’esterno risulta impossibile comprendere che cosa stia succedendo. A me sembra chiaro che ci sia l’intenzione di cederlo», osserva l’ex centrocampista dell’Hellas (e della Juventus). Prosegue: «Una sua partenza rappresenterebbe un segnale preoccupante perché andrebbe trovato un cambio all’altezza e credo che il Verona faccia fatica a individuare un giocatore che valga quanto Pazzini senza spendere cifre che sono al di fuori delle possibilità societarie. Se dovesse essere ceduto presumo che la scelta sarebbe dettata, quindi, da ragioni non tanto tecniche quanto legate a fattori economici: Pazzini ha un ingaggio pesante. Premesso questo, aggiungo che la Serie A non consente di compiere operazioni azzardate. Prima di privarsi di uno come lui, l’Hellas ci pensi molte volte».
Grande attaccante gialloblù alla fine degli anni ’60, centravanti iconico per una generazione di appassionati del Verona, Gianni Bui interviene sull’argomento Pazzini e dice: «Innanzitutto, vedere un giocatore del suo livello restare fuori mi dispiace. Come pure non ho dubbi nel chiarire che la sua reazione per l’esclusione con il Napoli sia stata, a mio parere, sbagliata ed eccessiva. Ora è rimasto in panchina anche con il Crotone, il che sta a significare che qualcosa non quadra». Aggiunge Bui: «Se il Verona lo cedesse commetterebbe un errore. Non ho elementi per giudicare i suoi rapporti con Pecchia. Può essere che si sia rotta una sintonia, può essere che non ci sia più un’intesa che sembrava forte. Se il problema è questo, per il bene della squadra è giusto che si parlino e che superino questi attriti. Non credo che il Verona possa permettersi un attaccante del valore di Pazzini. Ci vorrebbe, in questi casi, la calma di un grande allenatore che ho avuto proprio quando ero in gialloblù, Nils Liedholm: “Stai tranquillo, ora non giochi ma presto torni, segni e va tutto bene”, avrebbe detto, con il suo inconfondibile accento. Ma il Verona non perda il suo centravanti». Verona che si muove per inserire gli uomini che mancano in attacco, in attesa di capire che cosa succederà con il Pazzo. L’Hellas ha sondato la Roma per il giovane talento Tumminello (su cui ci sono anche Benevento, Crotone e Cagliari), proverà ancora con il Newcastle per Mitrovic, con il Torino – che offre Parigini – per Boyé e con la Lazio per Kishna. L’ultima volata di mercato darà tutti i responsi che mancano.