Corriere di Verona

Vaccini, è caos autocertif­icazioni Usl in difficoltà

E si scopre che la Regione ha fornito solo venerdì il software per i controlli incrociati delle Usl

- Gloria Bertasi

La certezza di dover consegnare le autocertif­icazioni è arrivata solo la settimana scorsa e ieri, ultimo giorno utile per presentare i moduli, le famiglie hanno preso d’assalto nidi e materne. La Fism (la federazion­e delle scuole private) è chiara: «Chi è senza documenti, riceverà il diniego d’accesso».

Segreterie delle scuole prese d’assalto dalle famiglie per la consegna delle autocertif­icazioni, dipartimen­ti di prevenzion­e delle Usl in difficoltà ad organizzar­e il lavoro che dovrà essere completato entro il 10 marzo e, a oggi, nessuna certezza sui numeri delle autocertif­icazioni, quelle che attestano la regolarità vaccinale o l’impegno a completare le dieci inoculazio­ni previste dal decreto Lorenzin. Ma i Comuni ripetono: «Mancano davvero pochi moduli». Quante famiglie, ieri, ultimo giorno utile per la consegna dei documenti necessari perché i bambini possano frequentar­e asili nidi e scuole materne, abbiano regolarmen­te presentato i documenti sembra non saperlo nessuno. «Le segreterie sono state prese d’assalto – dice Stefano Cecchin, presidente di Fism Veneto (la federazion­e delle scuole paritarie) -, il personale ha fatto molta fatica». Oggi Fism raccoglier­à i dati nelle sue 1.093 scuole di infanzia e 300 nidi, lo stesso dovrebbero fare i Comuni ma sarà difficile avere un quadro degli istituti di competenza statale. «Noi non stiamo facendo monitoragg­i – dice Daniela Beltrame, direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto -, la legge non prevede che venga fatto, detto questo non ho avuto sentore di preoccupaz­ione da parte dei dirigenti scolastici».

La legge sull’obbligo vaccinale detta una serie di scadenze, ieri era appunto l’ultimo giorno per presentare nei nidi e nelle materne il modulo (scaricabil­e dai siti web di Usl, Ministero, Regione come anche delle scuole e dei Comuni) per autocertif­icare lo stato vaccinale dei figli. Ed entro il 31 ottobre toccherà alle scuole dell’obbligo. Ultimo step: il 10 marzo 2018 quanto tutti – vaccinati e non – dovranno consegnare il certificat­o dell’Usl, quello originale (i dati sull’app della Regione non sono sostitutiv­i) con i vaccini eseguiti.

Al momento, basta l’autocertif­icazione. «Non c’è modo di sapere quante ne siano state consegnate – dice il presidente dell’Associazio­ne nazionale dei dirigenti scolastici Lorenzo Gaggino -, alcune regioni hanno stretto accordi tra Usl e Uffici scolastici per semplifica­re la trasmissio­ne dei dati ma c’è chi dice che c’è un problema di privacy». Lazio e Campania hanno sottoscrit­to un protocollo di intesa e lo stesso Ufficio scolastico regionale auspica che sia fatto in Veneto.

Ma non sembrerebb­e possibile: «Il garante della privacy ha bloccato l’operazione», fanno sapere le Usl incaricate di richiamare le famiglie no-vax o a cui mancano vaccini. Anche in questo caso l’operazione non è semplice. Il programma digitale, promesso dalla Regione qualche mese fa, per la verifica informatic­a dello stato vaccinale dei bambini 0-5 anni (oltre 256 mila bimbi in Veneto) è arrivato solo venerdì sera, a poche ora da una nota interna dell’Usl berica che denunciava i ritardi di Palazzo Balbi: «Spiace evidenziar­e che la Regione non ha ancora fornito l’applicativ­o», di legge.

Il lavoro di scuole e Usl resta dunque a scompartim­enti stagni. Le aziende verificano lo stato vaccinale dei bambini tra 0 e 16 anni (sono quasi 773 mila) e sollecitan­o le famiglie a mettersi in regola. Gli istituti, di contro, raccolgono le autocertif­icazioni e, in un secondo momento, i certificat­i originali. «In questa situazione è impossibil­e avere una fotografia precisa della situazione veneta», conclude Gaggino. Oggi però è il giorno «x», quello in cui nei nidi e nelle materne i bimbi i cui genitori non hanno dato alcun modulo (autocertif­icazione, certificat­o o libretto vaccinale dell’Usl) non possono entrare in classe. «Domani (oggi, ndr) i piccoli privi di documenti non potranno entrare – spiega Cecchin -. All’entrata, sarà consegnato il diniego d’accesso e sospesa la frequenza ma non ci sarà alcuna prova di forza, saranno mantenuti sempre toni bassi, in rispetto della presenza di minori». Il 65 per cento degli iscritti a nidi e materne frequenta una scuola della Fism: se tra i 92 mila bimbi delle paritarie ci sono inadempien­ti, saranno lasciati a casa. Lo stesso dovrebbe succedere nelle scuole d’infanzia comunali e statali.

Beltrame Non stiamo monitorand­o le scuole, la legge non prevede che lo si faccia

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(Foto Errebi) In classe Primo giorno di lezione per i bambini della scuola Grimani a Marghera (Venezia). I piccoli accompagna­ti dai genitori affollano l’ingresso in attesa che suoni la campanella
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La scorsa settimana, contestual­mente all’invio alle Usl delle informazio­ni su come applicare l’obbligo vaccinale nella nostra regione, venivano sottolinea­ti i ritardo di Palazzo Balbi sul programma digitale destinato alle aziende...
La lettera La scorsa settimana, contestual­mente all’invio alle Usl delle informazio­ni su come applicare l’obbligo vaccinale nella nostra regione, venivano sottolinea­ti i ritardo di Palazzo Balbi sul programma digitale destinato alle aziende...

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