Corriere di Verona

«L’avevamo segnalato Tra noi lo sapevano tutti»

- E. P.

L’effetto è stato più o meno lo stesso, con tanto di boato accompagna­to dall’eco mediatica. Ma la notizia degli arresti di ieri mattina tra gli operatori delle celle mortuarie del Policlinic­o di Borgo Roma, per la maggior parte delle agenzie funebri di città e provincia non è stata certo un «fulmine a ciel sereno».

«Finalmente» si lascia scappare a denti stretti uno dei titolari contattati in serata al telefono. «Massima discrezion­e» è la risposta di tutti e non si tratta della classica formula utilizzata per gli annunci pubblicita­ri sui cartelloni. «C’è un’indagine ancora in corso, non sappiamo nemmeno chi sia già stato arrestato e chi, eventualme­nte, lo potrebbe diventare nel giro di poche ore - commentano da un ufficio -. Non scriva il nostro nome, ma scriva pure che prima o poi c’era da aspettarse­lo». Qualcuno, dietro la garanzia dell’anonimato, confessa anche di aver segnalato la cosa alle autorità: «Perché è evidente che c’è qualcosa di anomalo quando ti presenti con ore di anticipo per il tuo servizio per provvedere a tutta la vestizione della salma e nella cella a fianco il cadavere è già stato sistemato in tutti i dettagli con ore di anticipo prima della partenza. A noi richieste di soldi non ne sono mai state fatte, ma si vedeva che per qualche concorrent­e il trattament­o era diverso da parte di quegli addetti alle celle mortuarie. Sono cose che si notano, se fai questo lavoro». Altri spiegano di essere stati contattati dagli inquirenti nelle scorse settimane: «Mi spiace davvero, ci hanno pregato di non dire nulla, purtroppo però devo confermare che quel che sta emergendo in queste ore su Internet, è la triste realtà». E nel settore, c’è già qualche preoccupaz­ione: «L’importante è che ogni aspetto sia chiarito in tutti i dettagli, perché è giusto che i responsabi­li paghino e che non si faccia di tutta l’erba un fascio. Qui noi lavoriamo onestament­e giorno per giorno, conquistan­doci la fiducia dei clienti con la nostra profession­alità». Concetto ribadito anche da un’altra agenzia: «I clienti non mi arrivano certo per accordi sottobanco con qualche “cellista”, ma grazie alla mia profession­alità e al passaparol­a». Solo una delle dieci aziende contattate non era a conoscenza di quanto accaduto: «Ma davvero? Beh, posso solo dirle che i problemi c’erano eccome» risponde telegrafic­o il titolare. E anche quando il titolare non c’è, gli altri operatori confermano il clamore suscitato dal blitz: «Io posso solamente prenotarle un furgone, perché i miei titolari sono fuori per un servizio risponde il centralini­sta -. Ma lei è un giornalist­a? Allora so già perché sta chiamando».

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