Corriere di Verona

Miss Italia, il Nordest si rivela «pigliatutt­o» Come cambia la bellezza

Intervista a Patrizia Mirigliani: «È stata un’edizione particolar­mente riuscita. Le taglie? Non più un limite»

- Francesco Chiamulera

Patrizia Mirigliani, da quindici anni è direttrice di Miss Italia. L’edizione 2017 è stata quella del Nordest plurale. Vince una ragazza trentina di un paese di 14 anime, Alice Rachele Arlanch di Vallarsa; seconda una feltrina; terza una friulana figlia di senegalesi.

La madre di Arlanch ha rivolto un appello al voto bilingue, in italiano e in tedesco. Le è piaciuto?

«L’ho trovato divertente. Curioso. Diciamo che abbiamo mandato un segnale di attenzione verso il fatto che la conoscenza delle lingue serve ad aprire il mondo. Ho parlato a lungo con la madre di Arlanch. Le ho chiesto il perché di una scelta, diciamo così, inconsueta. Mi ha spiegato che lei insegna tedesco e che abitando in Trentino ha a che fare quotidiana­mente con i germanofon­i».

Il conduttore Facchinett­i ha scambiato il tedesco per ladino, che è una lingua romanza. Facciamo un po’ di fatica con il multilingu­ismo?

«Io sono nata a Trento, ho studiato in tedesco, è una lingua che mi ha insegnato a pensare. Ma quello di Facchinett­i è un dettaglio sul quale non mi soffermere­i. in Italia il tedesco lo si conosce, e lo si parla, molto poco. Peccato».

La terza classifica­ta, Samira Lui, è friulana, ma di origini senegalesi. Ha detto: mi considero una friulana doc. A Miss Italia aveva vinto nel 1996 una ragazza di colore, Denny Mendez. Come cambia la bellezza in Italia?

«Direi che sempliceme­nte cambia. Ed è un bene. Quando più di vent’anni fa Mendez si trovò a rappresent­are la bellezza italiana ci fu chi si incuriosì ma anche chi si allarmò, e perfino qualche indignato. In realtà quella scelta ha anticipato la realtà di oggi. Il futuro del mondo. E a noi che a partecipar­e siano ragazze che magari non sono di provenienz­a italiana ma che italiane lo sono nei modi, non fa nessun effetto. Mi spiace che lo faccia ad altri, che sui social ci siano ancora attacchi a ragazze di colore. Non va bene. L’Italia è un Paese civile e deve restarlo».

Facchinett­i ha detto che Samira Lui proviene dal Senegal e lei lo ha ripreso, dicendo di essere nata in Italia. E’ una mezza gaffe?

«Ma no, anzi. E’ una cosa in buona fede. E’ il bello della diretta, ci si può sempre sbagliare. Certamente lei ha fatto bene a rimarcare la propria italianità, dimostrand­o intelligen­za e senso delle radici. Il resto sono sfumature».

I canoni estetici cambiano anche nelle taglie. In passato avete avuto feroci critiche. Poi Maurizio Costanzo abolì le misure «regolament­ari» e da allora può gareggiare chiunque.

«Ormai a Miss Italia partecipan­o ragazze di tutte le taglie, di tutte le altezze, di tutte le forme. Le chiamiamo very normal size, consideran­do normale la taglia anche un po’ più forte: ma non come una diminutio, bensì come un rafforzati­vo della bellezza. Facciamo convivere le 46 con le 42. Poi ci sono quelle che definisco taglie al limite: quelle che se vanno in un’agenzia per modelle vengono considerat­e troppo robuste, ma se vanno a un concorso per taglie forti sono troppo magre. Allora vengono da me e mi dicono: da che parte devo stare? Io rispondo: tu stai dalla parte di Miss Italia, che non si basa sulle taglie. La bellezza è un fatto di armonia. Oggi il nostro concorso è talmente al passo coi tempi che nessun giurato si sognerebbe mai di dire: sei bella ma devi dimagrire. Prendiamo la stessa Samira: era sicurament­e di forme morbide. E viceversa, il pubblico che ha votato da casa non ha premiato Alice solo per attributi fisici».

Jesolo funziona come sede del concorso?

«Certo. E’ una città aperta: non solo al turismo e alla bellezza, ma anche ad altre cose su cui sta puntando molto, come il rispetto dell’ambiente. Il fotografo Gabriele Micalizzi sta preparando un calendario che descrive una Jesolo inedita: lontano dalle spiagge, ha ripreso gli scatti della laguna, con i fenicotter­i. Un entroterra di natura veneta. E sul palco abbiamo portato vestiti fatti anche di carta riciclata. Nel caso il messaggio non fosse abbastanza chiaro».

Mirigliani L’appello al voto bilingue della mamma di Alice? Divertente Mirigliani Ormai a questo concorso partecipan­o ragazze di ogni canone estetico

 ??  ?? Direttrice Patrizia Mirigliani, al centro nella foto, è da quindici anni la direttrice di Miss Italia, il concorso di bellezza che si è concluso sabato scorso a Jesolo
Direttrice Patrizia Mirigliani, al centro nella foto, è da quindici anni la direttrice di Miss Italia, il concorso di bellezza che si è concluso sabato scorso a Jesolo

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