Oppeano, lumini per Ioan alla Nlmk «Oltre al profitto si pensi agli operai»
Chiesto un incontro con Confindustria. I colleghi fanno una colletta
Da una parte il dolore. Quello simboleggiato dalle decine di lumini accesi fuori dalle acciaierie. Dall’altra la vertenza sindacale per avere maggiore sicurezza sul lavoro. È una morte che nessuno vuole far passare invano, quella di Ioan Craiu, l’operaio 32enne di origine romena che sabato mattina nello stabilimento della Nlmk di Vallese di Oppeano ha perso la vita dopo essere stato colpito da un gancio aereo che gli ha spezzato il collo. Sarebbe diventato papà tra pochi giorni, Ioan e in quella fabbrica ci lavorava da anni. È probabilmente un errore umano, il mandante della sua morte. Ma già poche ore dopo l’incidente i sindacati di categoria avevano indetto uno sciopero che ieri mattina è culminato in un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento.
Hanno chiesto un incontro con l’azienda i rappresentanti di Fiom Cgil, Flmu Cub e Fim Cisl. E verso mezzogiorno loro, una delegazione di lavoratori e alcuni dirigenti della Nlmk si sono seduti attorno a un tavolo. « Abbiamo voluto illustrare quelli che sono i problemi di questa fabbrica e dell’intero settore in generale - ha spiegato Mauro Pozzerle della Fim Cisl -. Con lo sciopero, a cui hanno partecipato anche le ditte appaltanti come quella per cui lavorava Ioan, abbiamo bloccato la produzione. Gli operai sono a un punto di non ritorno, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza in fabbrica e i turni, con una produzione a ciclo continuo che richiederebbe più organico. L’azienda è stata disponibilissima. Si è impegnata a risolvere alcune cose già nei prossimi giorni, ma ci ha chiesto di ridurre lo sciopero che avevamo programmato fino a mercoledì». Si tornerà a lavorare oggi a partire dalle 14, nelle acciaierie di Oppeano. Ma Fiom, Fim e la Uilm hanno chiesto un altro incontro «urgente», questa v0lta con Confindustria
Verona «per discutere di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro delle aziende metalmeccaniche della provincia». E hanno anche indetto un altro sciopero. Due ore di astensione dal lavoro a fine di ciascun turno giovedì in tutte le aziende veronesi del settore. «Non possiamo più tollerare questi infortuni. La legge sulla sicurezza va rispettata e gli imprenditori non possono più permettere che le fabbriche siano luoghi malsani e insicuri, utili solo a produrre».
Intanto i colleghi e gli amici di Iaon hanno aperto una colletta, per aiutare economicamente la sua compagna incinta. Non era sposata con Ioan e il piccolo deve ancora nascere, per cui non ha un riconoscimento paterno e quindi tutela legale ed economica. Il corpo di Ioan verrà portato in Romania per il funerale, quando arriverà il nullaosta per il funerale. I suoi colleghi hanno chiesto a padre Gabriel Cordea di poterlo comunque salutare nella chiesa ortodossa di via Albere.