La Lega: «Folle non cacciare chi ha inneggiato all’Isis» I 5 Stelle: «Le leggi ci sono»
«Follia non espellere chi inneggia all’Isis». La vicenda di Marong Bakary, il profugo gambiano arrestato dopo che, neppure due settimane fa, aveva aggredito due poliziotti al grido di «Allah Akbar», scatena il dibattito politico.
«La normativa sui richiedenti asilo va immediatamente rivista e modificata nella parte, inconcepibile, che impedisce l’espulsione di chi commette crimini durante tutto il lungo periodo di due o tre anni in cui attende risposta alla sua domanda di asilo», dice il vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli. «Una follia che ci impedisce di buttare fuori dai nostri confini, in quanto richiedente asilo in attesa di risposta, il gambiano arrestato per aver per la seconda volta aggredito e picchiato degli agenti a Padova, tra l’altro inneggiando all’Isis e alla recente strage di Barcellona. Davvero pensiamo eventualmente di accettare la richiesta di asilo di questo delinquente che non solo aggredisce e ferisce i nostri poliziotti ma pubblicamente inneggia all’Isis? Siamo oltre la follia».
Sulla vicenda ieri è intervenuto anche il capogruppo in Regione del Movimento Cinque Stelle, Jacopo Berti. In un lungo post su Facebook, ha ripercorso la storia giudiziaria di Bakary Marong. «Espellerlo? - ironizza Berti - Per carità, il suo status non lo permette, neanche se prende a schiaffoni qualcuno in divisa. Marong a Padova non doveva neppure esserci, e non doveva neanche essere in Veneto perché gli era stato appioppato il divieto di dimora. Un anno fa lo avevano pescato a spacciare droga a Padova, ma oggi è ancora in giro ed è libero di mettere le mani addosso alle nostre forze dell’ordine».
Secondo il consigliere Cinque Stelle i margini per l’allontanamento del profugo in realtà ci sono: «Esistono sentenze che parlano chiaro. Richiedenti asilo che spacciano perdono automaticamente lo status e possono essere rimandati a casa loro. Lo dice il Tar della Liguria. Se vuoi venire qui, caro Bakary, devi seguire le nostre leggi. È molto semplice: per chi ha voglia di rispettare le regole, di lavorare e vivere nella legalità ci sarà sempre posto. Al contrario se ti comporti male, torni a casa tua. Le regole ci sono, basta rispettarle e farle rispettare».
Calderoli La norma che impedisce l’espulsione va subito rivista
Berti Esistono sentenze che permettono di cacciare chi delinque