Autonomia, esposto del Pd . E la Lega fa un «Bignami» per i suoi consiglieri
Autonomia del Veneto, arriva il manuale di propaganda per i consiglieri regionali della Lega. Ieri girava di mano in mano a Palazzo Ferro Fini, il capogruppo Nicola Finco l’ha studiato per un po’, sfogliandolo qua e là: diagrammi a colori, paragoni tra Veneto e Trentino e molti dati sul residuo fiscale che dovrebbero aiutare gli eletti del Carroccio a trovare elementi di persuasione per il Sì in qualsiasi occasione. Si tratta di un manualetto una Bignami si potrebbe dire, se non fosse che il formato A4 non lo rende esattamente tascabile che istruisce i consiglieri della Lega in vista del voto del 22 ottobre ed è basato su dati Unioncamere. Anche le opposizioni contrarie alla consultazione stanno preparando un loro manuale, un contro-dossier che attinge dati da altre fonti e dimostra che tra previdenza, Mose, banche Venete e servizi, lo Stato in realtà non dimentica il Veneto. A 33 giorni esatti dal voto, lo scontro tra favorevoli e contrari alla consultazione si è fatto duro ed è arrivato in Corte dei Conti, dove il deputato Alessandro Naccarato e il consigliere regionale Graziano Azzalin (entrambi dem di minoranza orlandiana e astensionisti convinti) ieri hanno presentato un esposto contro il piano di comunicazione da 1,2 milioni della giunta Zaia. «Troppi soldi spesi per comunicare un referendum inutile - dicono - In un batter d’occhio siamo passati da 500mila a un milione e 200mila euro, un aumento del 140%: il 10% del costo di tutti gli adempimenti istituzionali». Tutto per ricordare ai veneti di andare a votare perché l'autorità garante per le comunicazioni ha espressamente vietato alla Regione di fare campagna per il Sì. Qualche sindaco invece propaganda apertamente la causa autonomista: cartelli per il «Sì» sono comparsi in municipio a S. Giorgio in Bosco e nella biblioteca di Cittadella . «È illegale denuncia Azzalin - Le prefetture intervengano per far rispettare le norme elettorali».