«Stanco di queste cose ho aggredito un bandito»
Colpo in farmacia a San Massimo, parla l’uomo ferito
Il colletto della camicia bianca intriso di sangue, il volto un po’ tirato e quelle parole pubblicate sul suo profilo Facebook a corredo della foto scattata nei corridoi del pronto soccorso: «Vis pacem, para bellum». Alessandro Soave sceglie il latino («Se vuoi la pace prepara la guerra») per lanciare il suo personalissimo grido di battaglia contro i banditi che lunedì pomeriggio hanno fatto irruzione nella farmacia di famiglia a San Massimo con le pistole in pugno. Tre malviventi a volto praticamente scoperto che si sono fatti consegnare l’incasso dopo aver aggredito lui e suo fratello Antonio, il titolare. «Macché aggredito - puntualizza al telefono il responsabile commerciale della farmacia -. Sono stato io ad affrontarli perché francamente sono stufo di sentire tutte ‘ste caz...te». E il sangue? E i 24 punti di sutura alla testa? «Io sto benissimo per fortuna, sono già tornato al lavoro - spiega Alessandro -. In realtà sono riuscito a disarmarne uno, gli sono saltato addosso come un gatto». E a chi gli fa presente che si trovava di fronte a tre uomini armati, lui risponde con determinazione: «Quando ci hanno minacciato, io li ho provocati. Dicevo “vediamo se hai il coraggio, vediamo cosa sai fare” e quando ho visto che uno di loro indietreggiava un po’, sono scattato - ricorda -. Gli altri due? Sapevo che non avrebbero fatto nulla perché un italiano, e questi erano sicuramente italiani, per un furto del genere non rischia 30 anni di galera». Nel frattempo, proseguono le indagini dei carabinieri per cercare di dare un nome ai componenti della banda. La speranza, tra i farmacisti veronesi, è che si sia trattato di un episodio isolato. «Purtroppo siamo sempre nel mirino perché maneggiamo denaro contante - riflette il presidente dell’Ordine, Massimo Martari -. A preoccupare in particolare è il fatto che fossero armati di pistole. La situazione in città e provincia si era relativamente tranquillizzata da qualche mese, dopo l’arresto del rapinatore solitario che in primavera aveva messo a segno una decina di colpi. Ma temiamo il rischio dell’effetto emulazione e per questo chiederemo un colloquio con il prefetto per analizzare la situazione». La reazione di Soave? «In quei casi bisognerebbe avere freddezza, ma io lo capisco e lo giustifico: per noi che in farmacia ci viviamo, è come se ti entrassero in casa».