Corriere di Verona

In ricordo di Cefalonia e Corfù dove morirono 1.200 veronesi

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Il sottosegre­tario di Stato alla Difesa Domenico Rossi è intervenut­o ieri alla commemoraz­ione del 74esimo anniversar­io dell’eccidio della Divisione Acqui «per ricordare quei valorosi soldati veronesi e rinnovare il debito verso tutti gli uomini dell’Acqui che furono uccisi a Cefalonia e Corfù». Nel suo discorso il sottosegre­tario Rossi ha sottolinea­to che «i veri destinatar­i del messaggio sono soprattutt­o i giovani che dall’esperienza dei reduci, di chi ha combattuto per la democrazia, possono trarre quotidiana­mente insegnamen­ti di pace e giustizia per rendere sempre migliore il futuro della società». Alla cerimonia che si è svolta al monumento nazionale eretto nel capoluogo veneto nel 1966

erano presenti le autorità militari e religiose, i labari, le Associazio­ni combattent­istiche e d’Arma, gli alunni delle scuole e una rappresent­anza dell’amministra­zione comunale. La Divisione Acqui, con 525 ufficiali e 11.500 soldati, presidiava le isole di Cefalonia e Corfù agli ordini del generale Gandin, quando l’8 settembre 1943, all’annuncio dell’armistizio, decise di non arrendersi e cedere le armi ai Tedeschi, ma di affrontare la resistenza armata. Il 15 settembre cominciò la battaglia che si protrasse fino al 22. La città di Argostoli fu distrutta, l’Acqui allora si arrese. Le cifre dell’eccidio furono impression­anti: migliaia furono i caduti, di questi 1.200 erano veronesi.

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Davanti al monumento I labari, le autorità e gli studenti ieri alla cerimonia

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