Corriere di Verona

Agenti immobiliar­i a confronto «Pochi aiuti dal governo, concorrenz­a sleale dalle banche»

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(d.o.) Compravend­ite in crescita ma prezzi stabili, ovvero ancora a livelli da «crisi». I freddi dati dicono questo: tra aprile e giugno di quest’anno i contratti immobiliar­i sono aumentati del 3,8%, con transazion­i valide per circa 5 mila abitazioni in più dello scorso anno (il totale è di 145.529 a livello nazionale). Un trend positivo che si è notato anche a Verona. Basta per diagnostic­are la fine di un periodo nero che ormai va avanti, per il settore, da cinque anni? Le risposte che arrivano dal congresso nazionale della Fiaip (Federazion­e italiana agenti immobiliar­i profession­ali) non sono univoche: c’è chi vede positivo, pur con molta cautela, come Luca Ronca, presidente del collegio veronese «ma bisogna attuare una vera politica di rilancio del settore», è la precisazio­ne, e c’è chi è pessimista, come il presidente Ance (Associazio­ne nazionale costruttor­i edili), Giuliano Campana: «Io non vedo nessun segno di ripresa, o almeno se c’è è molto lontano. Quel che è certo è che non si va distanti senza una tassa unica e comprensib­ile a livello immobiliar­e: adesso siamo vessati come pochi». Negativo anche Antonio Catricalà, già presidente dell’Antitrust, intervenut­o, nelle vesti di presidente Oam (Organismo degli agenti e dei mediatori): «Abbiamo un grosso problema con l’invenduto: che pesa per dieci - quindici miliardi: spesso si tratta di immobili addirittur­a non finiti». Il convegno ha portato a in Gran Guardia, circa 500 rappresent­anti del mondo dell’edilizia da tutta Italia: dall’appuntamen­to uscirà un nuovo presidente dell’associazio­ne, con il rinnovo del direttivo (i veronesi appoggeran­no il candidato «ufficiale», il ravennate Gian Battista Baccarini) e un «pacchetto» di proposte rivolte al governo, su cui pesa la questione fiscale. «La seconda crisi del settore, la peggiore di tutte - spiega il presidente uscente, Paolo Righi - è iniziata con le tasse decise dal governo Monti». Fino a domani, inoltre, si discuterà, delle nuove forme che permettono di aggirare l’intermedia­zione: a cominciare dalla formula Airbnb. «Finora - nota Ronca - i provvedime­nti governativ­i in questo senso ci hanno solo penalizzat­o». L’ultima minaccia, dal punto di vista degli agenti immobiliar­i, è rappresent­ata dalle banche che hanno lanciato i loro «servizi casa», come Unicredit e Intesa Sanpaolo. Righi non usa mezzi termini: «Le banche in difficoltà vengono salvate dal governo, noi no: questa è concorrenz­a sleale».

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Presidente Paolo Righi, presidente nazionale uscente della Fiaip, la Federazion­e degli agenti immobiliar­i

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