Crisi Melegatti, un partner per salvare la campagna del Natale dell’azienda
«La situazione è in evoluzione, potrebbe essere questione di giorni, perfino di ore». Emanuela Perazzoli, presidente di Melegatti, conferma le voci di un nuovo partner per la storica azienda dolciaria veronese. Da capire se si tratti solo di una collaborazione a livello industriale o di un nuovo socio, pronto ad entrare nel capitale sociale in seguito ad aumento di capitale. La presidente non si sbottona, aggiunge solo: «Stiamo lavorando, stiamo costruendo un grande progetto e abbiamo vincoli di riservatezza molto stringenti». In realtà è da febbraio, da quando Melegatti inaugurò il nuovo stabilimento per prodotti non da ricorrenza a San Martino Buon Albergo, che si parla di una possibile collaborazione con Ferrero: una lavorazione conto terzi che riguarderebbe il colosso del cuneese per la fornitura di croissant. Un’operazione che, adesso, sarebbe quanto mai auspicabile viste le difficoltà finanziarie e la situazione debitoria che riguarda la storica azienda veronese.La presidente non nega le difficoltà, ma è convinta che ci siano tutti i margini per superarle anche grazie a questa nuova operazione che si sta mettendo in campo. Anche perché è proprio il nuovo stabilimento di San Martino ad essere indicato come una delle cause dei problemi: un investimento, da quasi 15 milioni di euro, che avrebbe mandato in crisi le finanze della società.
I problemi di questi ultimi mesi, tuttavia, non stanno riguardando solo l’azienda, ma anche i lavoratori stabili e quelli stagionali. Gli stipendi di agosto devono ancora arrivare, raccontano i dipendenti, e la campagna di Natale, quella tradizionale dei pandori, procede a singhiozzo tra rinvii determinati da mancanza di materie prime e dall’assenza di fornitura di gas. Le organizzazioni sindacali, in attesa degli eventi, si limitano a commentare che sperano nel buon esito dell’operazione. «Siamo contenti se si riparte perché c’è necessità di superare il momento di difficoltà, ma questo non significa che non rimangano molte cose da sistemare. Se, invece, non si dovesse trovare l’accordo, allora la situazione diventerebbe molto complicata». La priorità, quindi, è quella di andare oltre il momento critico: un incontro, tra i vertici e le organizzazioni sindacali, è in programma venerdì prossimo. Quella potrebbe essere la data che conferma o meno la presenza di un partner industriale o di un nuovo socio. L’altra priorità è quella di ripartire con la produzione dei pandori: la presidente ha assicurato che oggi, nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto, ripartiranno i cicli produttivi del tradizionale dolce da ricorrenza presente sulle tavole dei veronesi fin dal lontano 1894, anno di fondazione della prima fabbrica. L’obiettivo vero, però, è arrivare a smarcare il fatturato aziendale dai prodotti da ricorrenza i cui margini si sono tremendamente ridotti in questi anni. Lo stabilimento di San Martino, con la sua capacità produttiva di 35 mila croissant al giorno, doveva servire proprio a questo, ma per adesso pare costretto a funzionare a scartamento ridotto.
Le criticità
Non ancora pagati gli stipendi d’agosto, pesa l’investimento di 15 milioni a San Martino