Corriere di Verona

Predazioni in Lessinia, è l’anno peggiore i lupi hanno ucciso finora 110 animali

La conta ufficiale del Parco. Le aree più colpite sui monti, i casi di mancati risarcimen­ti

- di Davide Orsato

La conta ufficiale, per il momento, si è fermata a 110 uccisioni da inizio anno. Il peggio è passato, ma il problema, per gli allevatori rimane. Le prime mandrie, i primi greggi sono già stati riportati in pianura: nelle prossime settimane sarà il turno delle transumanz­e più «spettacola­ri», quelle che tradiziona­lmente chiudono la stagione in Lessinia. In Val d’Illasi, la festa si farà con il ritorno della mandria «del Modesto» (dal proprietar­io, Modesto Gugole): 130 capi che percorrera­nno la lunga strada dal Monte Tomba fino a Giazza lungo il sentiero delle Gosse.

Rito simile per l’evento di Malga Vazzo, tra Roverè e Velo veronese, noto in zona come «descargar montagna». Tradizioni che, però, anche quest’anno, dovranno fare i conti con le predazioni, mai così numerose. In Veneto, il 2017 sarà ricordato come l’anno dove il lupo si è fatto vivo anche in altre zone, come l’altopiano di Asiago e il monte Grappa, scatenando le reazioni della politica locale, con diverse conseguenz­e, come lo stop - ufficioso - del governo regionale al progetto Life Wolfalps. Eppure, ancora una volta è la Lessinia a pagare il tributo maggiore. Il confronto con gli anni passati è impari, consideran­do che ci sono ancora tre mesi (in inverno, solitament­e, le predazioni calano, ma non cessano del tutto. Nel 2016 i capi predati erano stati 83, nel 2015, invece, 48 e 54 nel 2014. Le cifre fornite dal Parco della Lessinia conteggian­o solo i comuni aderenti, escludendo i pur numerosi episodi avvenuti poco al di là del confine trentino, specialmen­te a Sega di Ala. montagna veronese.

Le aree più colpite? Le malghe di Bosco Chiesanuov­a e gli allevament­i di Selva di Progno. Lì, in contrada Aldegheri di San Bortolo, tra aprile e maggio, il branco ha colpito tre volte a breve distanza, uccidendo quindici pecore dello stesso proprietar­io. Nella lunga lista, però, l’evento peggiore è ben più recente, risalendo appena a una decina di giorni fa: nella notte dell’11 settembre, i lupi hanno sbranato undici pecore e tre capre a malga Lago Boar, in comune di Bosco Chiesanuov­a. Solo due giorni prima avevano pasteggiat­o, nello stesso punto, con altri tre capi. In mezzo, c’è un lungo stillicidi­o di predazioni con una vittima alla volta, perlopiù manzi e vitelli. Sono poche le località della Lessinia che possono dirsi inviolate: tra quelle colpite dai lupi ci sono le malghe della Podestaria, quelle della Conca dei Parpari e della zona di San Giorgio. Il punto più basso (nel senso dell’altitudine) che hanno raggiunto i lupi è nel territorio di Fumane, ai margini della Valpolicel­la: è stata la prima predazione dell’anno, la notte dell’8 gennaio. Uccisi tre asini, che non saranno risarciti, perché non iscritti all’anagrafe dei capi di allevament­i. Come la quasi totalità dei casi, la perizia svolta dai carabinier­i forestali e dai tecnici del Parco della Lessinia ha attribuito le uccisioni al branco di Slavc e Giulietta: solo per otto capi c’è il dubbio sull’origine dell’animale e sono stati attribuiti più genericame­nte a canidi. Alla fine si contano tra le vittime 62 bovini, 36 pecore, cinque capre e quattro equini (asini). Quelli finiti nell’elenco, salvo pochissime eccezioni saranno tutti risarciti. C’è però, il nodo dei tempi: in passato gli allevatori hanno dovuto attendere diversi mesi, in certi casi un anno. Ma c’è anche da tenere conto delle vittime delle predazioni che per diversi motivi non vengono considerat­e: tra questo gli animali - e non sono pochi - che muoiono nei giorni successivi all’attacco, spesso per infarto. E nel frattempo i lupi aumentano: notizia di questa settimana la quinta cucciolata della coppia alfa della Lessinia, con cinque nuovi nati.

83 i capi predati in tutto il 2016 L’aumento in un anno è considerev­ole

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Tre esemplari come quelli che abitano ora la Lessinia. Nei giorni scorsi è arrivata la quinta cucciolata
In aumento Tre esemplari come quelli che abitano ora la Lessinia. Nei giorni scorsi è arrivata la quinta cucciolata
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