Il gol più bello della storia? Va messo in musica
Castro, giocatore del Chievo, dedica una canzone a Maradona. Che ringrazia via social
El Pata suona e canta. El Pibe si commuove e ringrazia. Succede su Instagram ma è come se succedesse dal vivo, in un locale argentino, Lucas Castro sul palco e Diego Armando Maradona seduto in prima fila: caro Diego ti dedico una canzone, caro Lucas la tua canzone è bellissima.
Basta un clic sui social – su internet la storia è già virale – per vedere il golasso di Lucas Castro, colonna 28enne del centrocampo del Chievo, uno che muove benissimo i piedi sul campo da calcio e altrettanto bene le mani su chitarra e tastiera. La storia è che lui, Castro, scrive e pubblica tre giorni fa una canzone su Maradona («il Dio di noi argentini», intervista di qualche anno fa), piano elettrico, voce e accenni a quella meraviglia del Pibe – il Gol del Secolo, 2 a 0 all’Inghilterra – nel mundial messicano del 1986 quando El Pata non era ancora nato. L’altro, Maradona, due giorni fa – cioè venerdì, 24 ore dopo – risponde con un altro video dall’Argentina: «Ciao Lucas, il pezzo è meraviglioso, te lo dico sinceramente. Grazie per il tanto amore, per il tanto affetto, per aver fatto impazzire Dieguito… adesso speriamo d’incontrarci presto. Mi auguro tu possa avere una carriera spettacolare: ti mando un abbraccio enorme, ciao fratello».
Roba da tremarella. Tanto che Castro replicava così, quasi a rastrellare le poche parole rimaste: «Sarà la decima volta che riguardo il video e ho ancora la pelle d’oca… grazie Diego, ti voglio bene». Ha raccontato ai giornali italiani, Castro, prima di legarsi al Chievo nell’estate 2015: «In passato ho conosciuto Maradona, sì. Venne a salutarci nello spogliatoio del Gimnasia La Plata, la mia prima squadra. Ma mi tremavano le gambe per l’emozione». Non era ancora un chitarrista provetto, all’epoca, Castro: semmai appassionato di musica, vedi il papà, autista di camion e suonatore di accordeon, la fisarmonica che è il segno strumentale distintivo del tango.
I paragoni con Alexi Lalas, l’americano del Padova, ’94-’96, primo a sdoganare definitivamente la chitarra in serie A, sarebbero cominciati a Catania, la band messa su con Spolli e il Papu Gomez, «Papu y los vulcanos», e il singolo «Chica de La Plata» in omaggio alla moglie. Poi qui a Verona (dove Maradona esordì nel calcio italiano, Hellas-Napoli, 16.09.84) un video dopo l’altro. Tra gli ultimi, in ordine di tempo, la versione per chitarra classica del brano che apre Game of Thrones (Il Trono di Spade), la serie tv basata sui romanzi di George R. R. Martin. Un clic e si capisce subito che Castro ha classe. Se n’è accorto anche Maradona: ma quella è una storia, un’emozione che solo un argentino può capire fino in fondo.