Sommaruga, ricordo a cento anni dalla nascita
Oggi il centenario dalla nascita dello «stampittore» veronese
Avrebbe compiuto cento anni esattamente oggi. Renzo Sommaruga, nato a Milano, ma approdato a Verona quando aveva solo tre anni, scomparso nel 2012, è uno di quegli artisti, a tutto tondo, di cui la città sembra essersi dimenticata. Eppure ebbe grandi apprezzamenti da personaggi della cultura come Montale, Pasolini e Lucio Fontana. Stasera, alle 21, alla Società Letteraria (piazzetta Scalette Rubiani) saranno molte le testimonianze sulla grandezza del suo operato, e alcune delle sue opere, messe a disposizione dalla moglie Giovanna, saranno poste in vendita a un prezzo assolutamente di favore. Lo scopo è quello di raccogliere fondi per arrivare all’allestimento di una sua grande mostra personale al museo Miniscalchi Erizzo nel marzo del prossimo anno. Una serata che vedrà la partecipazione musicale degli allievi della Steinway Society e un brindisi offerto da Fondazione Masi. «È il primo di una serie di appuntamenti che rendono onore a uno dei più importanti letterati e artisti italiani e internazionali del ’900 – ha spiegato l’assessore alla cultura Francesca Briani presentando le iniziative raccolte sotto il titolo “Di arte in arte. Renzo Sommaruga (1917-2012) per Verona, Verona per un suo Maestro” –. Stampatore, illustratore, incisore, scultore, pittore, musicista, poeta, Sommaruga, per il quale è stato coniato il nome di stampittore, è stato «eclettico generatore di una produttività artistica straordinaria che ha sempre dato lustro alla nostra città». Ad affiancarsi alla Società Letteraria e al Museo Miniscalchi, anche la Biblioteca Civica di Verona dove venerdì - smontata la bella mostra in cui compariva il primo filmato esistente di Verona, girato durante la Grande Guerra – sarà inaugurata la mostra bibliografica con le edizioni tirate in torchio da Sommaruga (fino al 30 ottobre). Un modo per onorare la tradizione che si è aperta nella nostra città nel XV secolo con la stampa del primo libro illustrato della storia ed è continuata con stampatori del calibro di Mardesteig, Zanella, Castiglioni e Corubolo. «Un modo per tenere in vita – ha detto Daniela Brunelli presidente della Società Letteraria – l’amore per la bellezza che i suoi libri rappresentano». Il 20 ottobre seguirà un seminario di studi ospitato ancora alla Società Letteraria.