Mazzagreco si difende «Fu tutto regolare, riavrò il mio posto»
VENEZIA «Io non c’entro . Ogni decisione che mi riguarda è stata presa regolarmente e impugnerò la sospensione che mi è stata comminata». La professoressa Daniela Mazzagreco respinge l’accusa si essere stata «favorita» dalla commissione che, nel 2015, doveva selezionare i candidati da abilitare all’insegnamento. Il suo nome, puntualmente, risultò tra i «vincitori», con buona pace degli altri candidati.
Ha 43 anni ed è nata a Pieve di Cadore. «Mia madre è originaria del Bellunese, amo il Veneto e le Dolomiti...» racconta. Il Cadore l’ha lasciato subito, per seguire la famiglia in Sicilia, dove è cresciuta, ha studiato e, infine, ha intrapreso la carriera accademica.
Ora il suo ruolo di professore associato di Giurisprudenza all’Università di Palermo, è messo in serio pericolo dall’inchiesta coordinata dai sostituti procuratori di Firenze, Luca Turco e Paolo Barlucchi.
Stando alle accuse, il suo «mentore, il professor Salvatore Sammartino avrebbe fatto di tutto per far ottenere l’abilitazione dell‘allieva da parte della commissione del ministero.
Secondo il gip Angelo Pezzuti, che ha firmato l’ordinanza, «Daniela Mazzagreco ha avuto piena consapevolezza di cosa accadesse in commissione e hanno rafforzato i propositi delittuosi di Sammartino». La prova starebbe in alcune conversazioni intercettate dagli investigatori. Come quella in cui lei e un suo collega esultano alla lettura dei nomi dei commissari: «Allora se le cose stanno così, se le cose stanno così è un trionfo». O come la conversazione con il suo «padrino» che faceva riferimento alla «tattica», alla «strategia» da adottare per trovare «una linea comune» tra i commissari. Sammartino si sarebbe spinto fino al punto di incontrare due colleghi dicendo loro che «se non sarebbero passati Daniela Mazzagreco e Filippo Alessandro Cimino (l’altro «favorito» del prof, ndr) non sarebbe stato abilitato nessuno». L’appuntamento si svolse a Milano il 18 marzo 2015 e lo stesso Sammartino raccontò di «aver insistito “dieci volte” sul punto “in maniera tale che (il commissario, ndr) l’ha capito... perfettamente”». La prof di origini cadorine «non ascolta passivamente le parole e i propositi di Sammartino - sottolinea il giudice nella sua ordinanza ma li commenta e li fa propri e fornisce anche dei suggerimenti al professore». Secondo il magistrato, Mazzagreco va interdetta per un anno dallo «svolgimento delle funzioni di professore universitario e di quelle connesso a ogni altro incarico assegnato in ambito accademico». Una decisione motivata con l’esigenza di «fronteggiare il pericolo di ripetizione della condotta criminosa».
La 43enne non ci sta a passare per quella che basa la propria carriera sui favori di un professore. Assicura di essersi già rivolta a un legale per impugnare proprio il provvedimento di interdizione e annuncia battaglia in tribunale.
«Spero di potermi difendere quanto prima. Voglio spiegare ai magistrati come stanno realmente le cose, e cioè che, almeno per quanto mi riguarda, non c’è stato nulla di illecito».