Agsm, Sboarina chiede un’eccezione al premier
Fusione con Aim: il sindaco scrive a Gentiloni per superare i limiti imposti dal Testo unico sulle partecipate
VERONA Una lettera del sindaco Federico Sboarina al presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, conferma come sia ormai deciso l’orientamento dell’Amministrazione comunale verso la fusione tra Agsm e i vicentini di Aim. Il sindaco scrive infatti a Gentiloni per chiedere che l’Agsm venga esclusa da una serie di limitazioni previste dalla nuova normativa (ossia dal «Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica»). Secondo quella legge, i Comuni e le loro partecipate non possono «costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né acquisire o mantenere partecipazioni, anche di minoranza, in tali società».
Nella lettera a Gentiloni, Sboarina spiega però che per l’Agsm è necessario fare un’eccezione. Perché? Per motivi generali (il principio è giusto, ma non può tradursi, sottolinea il sindaco, in un progressivo depauperamento del patrimonio nonché in danni che inevitabilmente discendono da dismissioni di intere aree di attività». Ma soprattutto, dice Sboarina, in considerazione del fatto che «il Comune di Verona sta effettuando (a mezzo di qualificate consulenti) approfondite valutazioni in ordine a possibili fusioni della Società Agsm Verona Spa con altre realtà del settore impegnate nella gestione di servizi generali (Aim Vicenza)».
La richiesta a Gentiloni, adesso, sembra metter fine ai dubbi e alle incertezze sulla volontà dell’Amministrazione di proseguire verso quella fusione. Ricordiamo che il presidente di Agsm, Michele Croce aveva affermato un mese fa che «ormai, nel settore delle multiutility, le grandi fusioni non le fa più nessuno e si preferiscono microfusioni, come fa Hera, oppure delle joint venture, come fa A2A». Dai vertici di Aim erano arrivate immediate repliche («Hera ha acquistato la maggioranza di Acegas Padova-Trieste, mentre A2a ha acquisito Lgh»). Lo stesso Sboarina era poi intervenuto per negare che ci fossero «frenate» in materia («anzi – aveva detto - voglio tempi strettissimi per completare l’esame delle carte»). E la lettera a Gentiloni, ora, sembra confermare appieno la linea scelta.