Tosi: «Surreali le richieste del sovrintendente ai russi Per questo l’Aida è saltata»
La replica di Tosi: il mio preventivo del 2014 è incomparabile. Lunedì faccia a faccia tra i due alla capigruppo
Flavio Tosi e Giuliano Polo si troveranno faccia a faccia lunedì, a Palazzo Barbieri, durante un’audizione del sovrintendente all’interno della riunione tra tutti i capigruppo consiliari. E saranno scintille.Tosi ha lanciato durissime accuse a Polo sulla mancata trasferta dell’Aida a San Pietroburgo; il sovrintendente ha ribattuto che proprio l’ex sindaco aveva previsto una spesa ben più alta, con mezzo milione di euro in più. Ieri la controreplica di Tosi.
Flavio Tosi e Giuliano Polo si troveranno faccia a faccia lunedì prossimo, a Palazzo Barbieri, durante un’audizione del sovrintendente all’interno della riunione tra tutti i capigruppo consiliari. E sarà una riunione che farà scintille.
Tosi (che aveva chiesto un dibattito in consiglio, ma che per adesso si accontenterà di quello tra i capigruppo) ha lanciato durissime accuse a Polo sulla mancata trasferta dell’Aida a San Pietroburgo («ha commesso un macroscopico errore – aveva detto Tosi aggiungendo alla prima proposta il costo del personale stabile: nessun teatro del resto del mondo richiede questa condizione contrattuale»). Il sovrintendente, in un’intervista concessa ieri al nostro giornale, ha ribattuto che proprio l’ex sindaco, assieme all’ex sovrintendente Francesco Girondini, aveva previsto una spesa ben più alta, con mezzo milione di euro in più.
Adesso la controreplica di Tosi. Che parte da due premesse: «Non è stato il sottoscritto, - spiega l’ex sindaco - bensì Polo, al rientro da San Pietroburgo ad annunciare in “pompa magna” prima una coproduzione del nuovo allestimento areniano del Nabucco con il prestigioso Teatro Mariinskij (fatto seccamente smentito dalla stessa direzione del teatro) e poi anche la trasferta a novembre con l’Aida di Franco Zeffirelli: e da che mondo è mondo, queste comunicazioni hanno luogo quando i contratti sono stati sottoscritti da entrambe le parti».
Una seconda precisazione Tosi la fa ribadendo che lui «non ricopriva più il ruolo di presidente della Fondazione dall’aprile 2016 e che in qualità di sindaco si era recato in Russia per rinnovare un protocollo su scambi culturali tra Verona e San Pietroburgo (cooperazione che ha funzionato ottimamente per le grandi esposizioni, segnatamente con il prestigiosissimo Hermitage, dove per fortuna la responsabilità non faceva capo all’ex sindacalista Polo)».
L’ex sindaco sottolinea che «nel protocollo veniva solo richiamata la trasferta con Aida, la cui definizione contrattuale ovviamente era completamente in capo alla Fondazione Arena e non certo al sindaco». Ciò premesso, eccoci alla polemica di questi giorni. E secondo Tosi «la domanda più banale alla quale Polo dovrebbe dare risposta è perché sia riuscito a fare saltare una trasferta che sarebbe costata ai russi circa il 40% in meno rispetto a quella analoga ipotizzata nel 2014, almeno stando alle sue parole: colpa dei russi come lui afferma? Oppure l’evento non era del tutto identico?»
Fatte la domande, Tosi dà anche la sua risposta: «La realtà – dice - è che nella ipotesi del 2014 veniva impegnato molto più personale artistico (con assunzione di un centinaio di lavoratori) e si prevedevano più recite, il che avrebbe abbattuto i costi unitari. Nella seconda ipotesi (quella presentata dall’attuale sovrintendente, ndr) Polo aveva inoltre cercato di porre a carico degli organizzatori il costo anche del personale amministrativo, una richiesta – dice Tosi - non solo irricevibile ma addirittura surreale».
Quanto alle accuse del sovrintendente contro la passata gestione della Fondazione, «onestà intellettuale e professionale – afferma Tosi - farebbe sì che Polo non la buttasse sulla sterile polemica, avendo lui conoscenza delle vicissitudini che hanno coinvolto quasi tutte le Fondazioni, e forse gli dovrebbe essere ricordato che il suo attuale diretto superiore, il professor Carlo Fuortes, dichiarò poco dopo il commissariamento che non vi fu mala gestione e che la situazione della Fondazione Arena era migliore di quella di molte altre. Per quanto riguarda infine – aggiunge - la proposta di porre la Fondazione in liquidazione coatta, per farla rinascere con un modello più privatistico e finalmente sottratto alle ali più estreme dei sindacati (Fials e Cgil), Polo dovrebbe ricordare che essa fu inoltrata dopo mesi di muro contro muro da parte delle sigle citate e solo dopo che i lavoratori per un solo voto bocciarono la nostra proposta che tra l’altro - conclude Tosi - avrebbe avuto un impatto molto meno pesante del sacrificio che poi i lavoratori dovettero subire». Il resto al «faccia a faccia» di lunedì.
Messaggi imprudenti Polo ha annunciato una coproduzione e una trasferta prima di aver firmato contratti