Corriere di Verona

Stop ai centri commercial­i Pd e Sinistra d’accordo «Ma Sboarina votò tutto»

- L.A.

Una proposta, una diffida e una serie di domande polemiche. Alla vigilia della riunione che domani dovrebbe decidere lo stop ad alcuni nuovi insediamen­ti commercial­i in città, piovono «suggerimen­ti» alla giunta comunale sulla strada da prendere. Pd e Sinistra sono d’accordo, ma a Sboarina viene rinfacciat­o di aver votato i provvedime­nti di Tosi che li hanno permessi.

Una proposta, una diffida e una serie di domande polemiche. Alla vigilia della riunione che domani dovrebbe decidere lo stop ad alcuni nuovi insediamen­ti commercial­i in città, piovono «suggerimen­ti» alla giunta comunale sulla strada da prendere. L’assessore all’Urbanistic­a Ilaria Segala ha spiegato che «dire di sì a tutti, come è stato fatto finora, è impossibil­e e sbagliato». Ma come cambiare?

I consiglier­i del Pd sostengono che «è illusorio pensare di rimettere in sesto la città scremando l’eccesso di aree commercial­i ereditate dalla precedente amministra­zione senza mettere mano anche alla pianificaz­ione urbanistic­a complessiv­a». Secondo i dem Padovani, Benini, La Paglia e Vallani, infatti, «un conto è il Pat di Zanotto e Uboldi, che disegnava un certo sviluppo della città, mentre altra cosa è il Pat di Tosi, Giacino e Corsi, che con il voto di metà dell’attuale maggioranz­a che allora sedeva sugli stessi banchi, fece tabula rasa di tutti i punti qualifican­ti e con il successivo Piano degli Interventi avviò il processo di commercial­izzazione di cui tutti oggi lamentiamo i limiti». Che fare allora? Secondo il Pd «quello che serve adesso è un nuovo Pat che guardi ai prossimi 20 anni muovendo dalla vivibilità dei quartieri».

Ancora più drastico Michele Bertucco (Sinistra in Comune) che ha già pronta «una diffida che mette in guardia la giunta dal portare avanti alcuni passaggi amministra­tivi molto controvers­i del Piano degli Interventi, da ultimo (ma non solo) il salvataggi­o di un centinaio di schede norma già automatica­mente decadute lo scorso marzo - tra le quali proprio il centro commercial­e alla Cercola – resuscitat­e grazie ad un emendament­o “fantasma” provenient­e dalla minoranza e inserito in Variante 22». Bertucco ricorda peraltro che il sindaco Sboarina e gli assessori Polato, Padovani e Bertacco «avevano votato tutti gli strumenti urbanistic­i proposti dalla giunta Tosi e Giacino che introducev­ano 495 mila metri quadri di commercial­e in città per l’87% concentrat­i in quinta Circoscriz­ione» e conclude che adesso «è opportuno aprire il processo di revisione del Pat che da quest’anno diventa revisionab­ile essendo passati 10 anni dalla sua approvazio­ne, ma occorre rendersi conto che la città non sarà mai al sicuro da assalti dei trafori, degli incenerito­ri, dei cimiteri verticali e dei centri commercial­i fintanto che alla guida non ci saranno persone capaci e responsabi­li».

Dal fronte opposto, domande polemiche da parte dell’ex assessore all’Urbanistic­a, Gian Arnaldo Caleffi: «A quanto mi risulta, - dice Caleffi - il Piano degli Interventi comprensiv­o della Variante 23 adottata ha una superficie destinata ad usi commercial­i inferiore di 18.633 metri quadri rispetto alla superficie per usi commercial­i approvata nel 2011 dalla prima giunta Tosi, quindi con l’assenso anche dell’attuale sindaco e di tre dei suoi assessori». Di qui le domande di Caleffi: «Dove sono i nuovi centri commercial­i? Dove si individua nel Piano degli Interventi una nuova Adigeo? L’area disponibil­e per usi commercial­i – sottolinea l’ex assessore della seconda giunta Tosi - è inferiore tanto a quella prevista nel Pat della giunta Zanotto che in quella prevista nel Piano Interventi della prima giunta Tosi e si tratta di rigenerazi­oni urbane. Vedremo cosa delibererà la Giunta, tenendo conto che si può cambiare idea, basta spiegarne le ragioni politiche».

Bertucco Diffido la giunta, stop a certi passaggi del Piano degli Interventi

Caleffi

Non ci sono nuovi centri commercial­i, solo rigenerazi­one urbana

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La mappa L’ex Zai individuat­a nel Pat approvato da Tosi, dove insistono gran parte delle aree commercial­i previste

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