Corriere di Verona

«Agsm a Tirana è un investimen­to a lungo termine»

Cigolini, ad della holding albanese: «Conti a posto, il futuro lo deciderà l’amministra­zione»

- Alessio Corazza

L’assessore alle Aziende Partecipat­e Daniele Polato tratterà domani, di fronte al consiglio comunale, la questione degli affari albanesi di Agsm, oggetto di un fitto carteggio di mesi tra l’azienda e la dirigente incaricata del Comune, che ha avanzato diverse perplessit­à sull’operazione varata a partire dall’anno scorso.

Con la costituzio­ne della holding Agsm Albania prima e della società Eco Tirana poi (51 per cento del Comune di Tirana e 49 dalla stessa Agsm Albania) l’azienda veronese ha iniziato a gestire il ciclo dei rifiuti in una parte della capitale albanese con un investimen­to di 3,5 milioni di euro: un milione per il capitale e 2,5 milioni di finanziame­nto.

La dirigente comunale Chiara Bortolomas­i, sottolinea­ndo che il Collegio sindacale di Agsm non è stato in grado di esprimere un giudizio sull’operazione per l’insufficie­nza delle informazio­ni a disposizio­ne, ha messo nero su bianco le sue perplessit­à, visto che «non è chiaro se la NewCo sarà in utile, quale sarà il ritorno dell’investimen­to, quali sono i rischi da valutare ecc...».

«I dati ci sono tutti e sono positivi. La società è in equilibrio economico perfetto», dice Giampietro Cigolini. Ex direttore generale di Agsm, in pensione dall’autunno 2016, ex procurator­e per le attività estere dell’azienda, è amministra­tore delegato di Agsm Albania, presieduta invece da Fabio Venturi, ex presidente di Agsm. Il presidente di Amia, Andrea Miglioranz­i guida invece Eco Tirana, che ha ottenuto in affidament­o diretto la raccolta e smaltiment­o dei rifiuti nella parte centrale della capitale albanese, dove vivono 900 mila persone, introducen­do per la prima volta nel paese balcanico la raccolta differenzi­ata. E tuttavia, benché «non ci siano perdite e il bilanciame­nto tra costi, ricavi e dividendi sia assolutame­nte in linea con le previsioni», Cigolini chiarisce che non ci sono da attendersi chissà quali ritorni da questa attività. «La raccolta dei rifiuti non ha una grande marginalit­à - spiega - ma d’altra parte questo non è un affare di carattere economico. La logica è quella di sviluppare tutta una serie di servizi pubblici a Tirana».

Insomma si è partiti con l’igiene urbana con l’obiettivo di lungo periodo di allargarsi ad altri ambiti più remunerati­vi, come l’illuminazi­one o il trasporto pubblico. «Spetterà al socio pubblico, il Comune di Verona, dettare adesso la linea», dice Cigolini. C’è da fare i conti anche con i dettami della nuovo testo unico sulle partecipat­e del ministro Marianna Madia, che prevede limiti stringenti alle attività delle società pubbliche, vietando quelle che «non strettamen­te necessarie» per il perseguime­nto delle finalità istituzion­ali dei soci pubblici di riferiment­o. Difficile sostenere che l’attività in Albania, per Verona, lo sia. In ogni caso, il sindaco Federico Sboarina ha già chiesto al governo un’eccezione per Agsm, anche in vista della possibile fusione con la vicentina Aim. Si vedrà.

Certo è che la legge Madia «ha rallentato il nostro percorso industrial­e», ammette Cigolini. Per questo è stato congelato un investimen­to da circa 20 milioni di euro su un progetto idroelettr­ico in Albania già approvato dal cda. Toccherà adesso alla giunta Sboarina e al nuovo presidente Agsm Michele Croce decidere se e come proseguire.

L’Ad La legge Madia ha rallentato il nostro percorso industrial­e

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