Farmaci recuperati per 230 mila euro L’Usl: «Catena solidale per i bisognosi»
(d.o.) Quasi 17mila confezioni di farmaci recuperati per un valore che sfiora i 230mila euro: una cifra che sarà risparmiata, in gran parte ai conti della sanità pubblica. È il bilancio a quasi due anni dall’avvio (dicembre 2016) del progetto «Recupero farmaci validi non scaduti» che da dicembre 2015 vede impegnate una serie di sigle, tra cui le ex Usl veronesi (ora Usl Scaligera), Federfarma e il banco farmaceutico. I farmaci raccolti sono per la maggioranza molto costosi e L’urna per la raccolta dei farmaci
specialistici: i pazienti «proprietari» smettono di prenderli per svariati motivi, guarigione o cambio terapia. In gran parte riguardano malati oncologici, ma anche patologie genetiche: in un caso è stato recuperata una medicina, estremamente onerosa, per contrastare le complicazioni da nanismo. «È il successo - spiega Luigi Mezzalira, direttore Servizio Farmaceutico dell’Usl - di una catena solidale capace di dare assistenza a persone bisognose». «L’analisi dei farmaci raccolti - aggiunge Arianna Capri, di Federfarma Verona - ha evidenziato che la distribuzione diretta, a differenza di quella farmaceutica territoriale, spesso è incontrollabile».