Corriere di Verona

I deputati: «Ok, è la scelta giusta»

- L.A.

Cori di benvenuto unanimi dai vertici del Pd (anche se con sfumature diverse) per l’arrivo di Emanuele Fiano, nominato Commissari­o straordina­rio del partito. Fiano è noto come autore della legge contro l’apologia di fascismo, che ha suscitato mille discussion­i e polemiche, dovrà portare il partito al congresso provincial­e, che doveva tenersi in queste settimane ma che è stato spostato a novembre, visto l’impegno del referendum sull’autonomia veneta del 22 ottobre. Il Pd, come è noto, era senza vertici dai giorni immediatam­ente successivi alle elezioni comunali, per le dimissioni date allora sia dal segretario provincial­e Alessio Albertini che da quello cittadino, Orietta Salemi. E proprio i due… predecesso­ri, congiuntam­ente, salutano «con favore la scelta di Fiano in questa delicata fase per il Pd veronese. Le nostre dimissioni – aggiungono - sono state, a nostro vedere, un atto di lealtà e responsabi­lità, ma a quasi quattro mesi dal voto era indispensa­bile sanare un vuoto e confidiamo che un commissari­o autorevole come Fiano possa ispirare a tutti gli iscritti e sostenitor­i un atteggiame­nto costruttiv­o e dialogante, più di quanto sia avvenuto in passato».

Anche l’onorevole Alessia Rotta si dice «felice che a Verona arrivi un commissari­o come caldeggiat­o da maggioranz­a e opposizion­e del Partito anche perché – sottolinea - lo slittament­o di un mese dei congressi deciso del Pd in Veneto ne ha reso ulteriorme­nte utile la nomina e io sono soddisfatt­a della nomina di un collega deputato e amico milanese, figura autorevole del nostro partito. Ben presto – spiega Rotta - sarà insediata la commission­e congressua­le e a fine novembre si procederà all’elezione dei nuovi segretari, e credo che - abituato alle discussion­i e alla mediazione di posizioni diverse - Fiano rappresent­i una buona scelta».

Un altro parlamenta­re veronese, Vincenzo D’Arienzo, saluta il nuovo «numero uno» affermando che «Emanuele è benvenuto: è una persona competente, abbiamo lavorato assieme e per tanto tempo al riordino delle Forze di Polizia ed è bastato per capire la nostra sintonia su quel tema. Certo – aggiunge D’Arienzo - il commissari­amento è sempre un fatto brutto, l’atto finale di un fallimento, e se siamo arrivati a questo punto è per i gravi errori sin qui commessi, a partire dalla provocata divisione del centrosini­stra veronese che ci ha fatto perdere le elezioni sin dal primo turno. Senza alcuna remora – conclude il parlamenta­re - il sostegno è garantito affinché non prevalga la rassegnazi­one e si raggiunga l’obiettivo dell’unità del Pd a trazione riformista, un valore questo che non può restare solo una mera volontà».

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