Corriere di Verona

E nel giorno dell’annuncio della nomina FdI deposita una mozione contro la sua legge

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(l.a.) Mentre Emanuele Fiano è in arrivo a Verona come Commissari­o del Pd scaligero, Fratelli d’Italia va all’attacco chiedendo al Parlamento, con un ordine del giorno in consiglio comunale, di non procedere nell’iter di approvazio­ne della legge che porta il suo nome. Ciro Maschio, assieme a Leonardo Ferrari, al consiglier­e provincial­e David Di Michele e al coordinato­re cittadino Luca Mascanzoni, ha spiegato che «pochi giorni fa abbiamo votato una mozione unitaria di condanna delle frasi filonazist­e allo stadio Bentegodi. E inoltre – ha aggiunto - esistono già leggi molto severe (Scelba e Mancino) contro la ricostituz­ione del partito fascista o contro la propaganda e l’organizzaz­ione di movimenti di matrice razzista o eversiva». Secondo FdI, quindi, «sembra incredibil­e che a 72 anni dalla fine della seconda guerra mondiale si arrivi a proporre di introdurre un reato d’opinione che arriva perfino a introdurre come fattispeci­e di reato punibili con il carcere la detenzione e vendita di gadget o cimeli del Ventennio o espression­i gestuali come il saluto romano che la giurisprud­enza ha ritenuto non essere reati. Forse Fiano non s’è accorto che la guerra è finita».

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Consiglier­e Ciro Maschio, leaderdi FdI

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