Corriere di Verona

Arena, centrodest­ra in silenzio dopo il «niet» di Casali a Polo Ma l’opposizion­e va all’attacco «È uno scontro sulle nomine»

- L.A.

Gran baraonda, nel mondo politico, dopo l’intervento del consiglier­e regionale Stefano Casali sul futuro della Fondazione Arena e in particolar­e su quello del sovrintend­ente Giuliano Polo. Lo stesso Casali ha precisato ieri che il suo intervento «ha due significat­i: il primo, quello di auspicare che i rapporti con la Russia, in campo commercial­e e artistico, migliorino. Il secondo, premettend­o di riconoscer­e al sindaco Federico Sboarina - con il quale ho un rapporto di armonia e concordia - di lavorare tantissimo e bene per la Fondazione Arena, di auspicare che dopo la fine del commissari­amento si punti a un management, dal sovrintend­ente alle altre cariche apicali, di caratura mondiale, perché l’Arena è il teatro lirico all’aperto più importante del mondo e deve essere guidato da persone all’altezza perché bisogna puntare al rilancio dopo i tempi bui del commissari­amento». Ricordiamo che nel comunicato redatto da Casali e da altri 5 consiglier­i regionali (i veronesi Bassi, Montagnoli e Valdegambe­ri e il padovano Sandonà) si definiva «una occasione perduta» la trasferta a San Pietroburg­o dell’allestimen­to areniano dell’Aida, sottolinea­ndo che «la trasferta a San Pietroburg­o con l’allestimen­to dell’Aida sarebbe stata accolta dalla popolazion­e e dalle Istituzion­i russe come segnale di dialogo, capace di superare le posizioni europee sulle sanzioni, e se il sovrintend­ente non lo comprende dimostra limiti evidenti». Di qui la conclusion­e politica della nota, in base alla quale «Giuliano Polo, prima finisce la sua esperienza veronese e meglio è». Una presa di posizione che è esplosa come una bomba nel bel mezzo dello scontro fra Polo e l’ex sindaco Flavio Tosi. Si parla di una telefonata dai toni abbastanza accesi che sarebbe intercorsa l’altra sera tra il sindaco Sboarina (che ha sempre detto di apprezzare moltissimo Polo, facendone intuire una riconferma) e lo stesso Casali. Non insensibil­e alle parole di Casali anche quella parte della Lega filo-russa che governa a Palazzo Barbieri. E molti esponenti della maggioranz­a, a bassa voce, commentava­mo anche ieri sera in consiglio comunale il senso politico di questo «colpo di teatro».

Dall’opposizion­e, il parlamenta­re del Pd, Vincenzo D’Arienzo, afferma da parte sua che «nel centrodest­ra c’è uno scontro interno, forse sulle recenti nomine e sulle Circoscriz­ioni: il problema è però che questo scontro si manifesta sulla Fondazione Arena che nulla c’entra con le loro beghe». Questa è la lettura che l’esponente dem dà di quella che definisce «l’aggression­e al Sovrintend­ente Polo, per la mancata trasferta in Russia».

D’Arienzo si dice peraltro convinto che il vero tema del contendere sia un altro: «Non appena il sindaco ha fatto capire che è per la riconferma di Polo – dice D’Arienzo - si è aperta una sorta di… batteria contro, ma probabilme­nte per ottenere ‘compensazi­oni’ altrove». Nel merito della questione, D’Arienzo afferma che «la stagione lirica 2017 ci dice che la Fondazione Arena è viva e vegeta: più spettatori, più incassi, più fiducia, degli appassiona­ti e dei fornitori, ed è stata finalmente sconfitta quella strategia sotterrane­a di ridurre al minimo la Fondazione per “consegnarl­a” ai privati. Poiché non credo che dia fastidio la volontà e la capacità di chi ci ha sempre creduto, in primo luogo il sovrintend­ente, il commissari­o e i lavoratori, per rimettere in moto i motori e mettere le basi per tornare ai fasti di un tempo - conclude D’Arienzo - allora il motivo è un altro, e per questo motivo, al centrodest­ra dico: volete litigare? Non fatelo su questo patrimonio di Verona!».

Casali Per la Fondazione si punti a manager di caratura mondiale

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A sinistra il consiglier­e regionale ed ex vicesindac­o Stefano Casali, di fianco il parlamenta­re veronese del Pd Vincenzo D’Arienzo
Voci A sinistra il consiglier­e regionale ed ex vicesindac­o Stefano Casali, di fianco il parlamenta­re veronese del Pd Vincenzo D’Arienzo
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