Cellisti, il quinto arrestato vuole la libertà
Due settimane fa, aveva fatto scena muta e tenuto la bocca cucita davanti al gip Luciano Gorra nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
Non era neppure stata chiesta la revoca della misura cautelare da parte del destinatario del quinto e ultimo ordine di custodia cautelare per il caso del «pizzo sui morti» all’obitorio del Policlinico. Difeso dal legale Luca Tirapelle, si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip: ora invece per riottenere la libertà Claudio Gastaldelli, 56 anni, detto «Zenti», originario di Vigasio e ora residente a San Giovanni Lupatoto, ha deciso di presentare istanza di revoca dei domiciliari al Tribunale del Riesame. Il caso verrà quindi affrontato davanti ai giudici lagunari nei prossimi giorni.
Con l’arresto di Gastaldelli si era chiuso il cerchio sugli addetti alle celle mortuarie del Policlinico che avrebbero preteso per anni (pare almeno dal 2000) il pizzo dalle imprese funebri. Secondo il pm Valeria Ardito e il gip Luciano Gorra,le ditte di onoranze che non «allungavano la farina», cioè non pagavano tangenti, avrebbero corso il rischio di figuracce davanti ai parenti dei morti, procurandosi una pessima fama e perdendo clienti.