Corriere di Verona

«Da dieci anni ancora in attesa di giustizia»

- Tedesco

«A quasi 10 anni dalla morte di Nicola Tommasoli, nessuna giustizia definitiva per i genitori Luca e Maria». E l’avvocato di parte civile che li assiste aggiunge: «All’ultimo processo siamo stati lasciati soli».

(la.ted.) «Uno dei più grossi mali che affligge l’Italia è proprio quello dell’eccesiva durata dei processi».

Avvocato penalista di fama, ex parlamenta­re (Pdl) nonché relatore del testo sul «processo breve», Maurizio Paniz ha le idee chiare sule possibili soluzioni: «Non è facile, tutt’altro. E da ex politico, ho potuto sperimenta­re quanto sia ostico l’iter necessario. Ma l’esagerata durata dei processi rappresent­a senza dubbio uno di quei settori su cui dovrebbe intervenir­e con decisione il sistema Italia». Il processo per la morte di Nicola Tommasoli che, a distanza di quasi dieci anni, appare ancora lontano dalla sentenza finale?«Numeri che destano richiamo, certo, eppure non ritengo si possa inserire tra i casi limite. In fondo, sono già avvenuti doversi gradi di giudizio e ritengo che la pluralità dei gradi di giudizio rappresent­i una garanzia per tutti, sia per le difese che per le parti civili. L’obiettivo di un procedimen­to giudiziari­o decreta Paniz - dove essere solo la verità e passare per più tribunali e gradi di giudizio è sinonimo di cura e di attenzione». Piuttosto, «il problema vero sono i tempi complessiv­i e ritengo dovrebbero esserci maggiori controlli sull’operato dei magistrati, la maggior parte dei quali è bravissima ma le eccezioni, purtroppo, esistono».

Paniz Più gradi di giudizio sono una garanzia

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