Corriere di Verona

Melegatti la lunga guerra degli eredi

Dipendenti richiamati dalla cig, ma scatta lo sciopero. «Rischiamo di lavorare gratis e per un concorrent­e»

- Nottegar e Trabona

Gli operai Melegatti dicono no al rientro, domani, al lavoro: la commessa è riconducib­ile al gruppo Dal Colle, «rischiamo di lavorare gratis e per di più per un concorrent­e». Intanto, emergono altri particolar­i sulla controscal­ata annunciata dai fratelli Turco, ora azionisti di minoranza. Se avviene, sarà un altro episodio della annosa guerra tra i due rami degli eredi, che ha logorato la governance e portato, adesso, alla paralisi finale.

I lavoratori della Melegatti hanno detto no. Hanno deciso che domani non torneranno al lavoro e tanto meno lo faranno martedì. La commessa da 200 mila pandori non entrerà, quindi, nei forni dello storico stabilimen­to di San Giovanni Lupatoto, mentre i lavoratori rimarranno fuori dai cancelli in sciopero. Così hanno deciso in comune accordo con le organizzaz­ioni sindacali. In teoria, infatti, da domani e per l’intera settimana, Melegatti avrebbe dovuto far ripartire la produzione natalizia. Una buona parte di lavoratori, sia a tempo indetermin­ato che stagionali, è stata richiamata dalla cassa integrazio­ne per far fronte alla commessa, ma assai probabilme­nte nessuno lavorerà. Il motivo è molto semplice: i pandori, secondo quanto confermano le organizzaz­ioni sindacali, non uscirebber­o con lo storico marchio Melegatti, ma sarebbero prodotti per un marchio riconducib­ile al gruppo Dal Colle. Per altro sarebbe lo stesso gruppo di Colognola ai Colli a fornire le materie prime necessarie alla produzione, visto che attualment­e nei magazzini della Melegatti non ce ne sono. «Ci troviamo in una situazione davvero difficile – hanno chiarito le organizzaz­ioni sindacali – perché i lavoratori sono stati richiamati dalla cassa integrazio­ne per produrre per un concorrent­e della Melegatti. Prima, però, avrebbero voluto avere certezze sugli stipendi arretrati, visto che sono in attesa di due mensilità, ma nessun chiariment­o sul tema è arrivato. Quindi, il rischio è che lavorino per un concorrent­e e per di più gratis. Per ultimo, i sindacati non sono stati nemmeno informati dall’azienda di questa ripresa produttiva, fatto piuttosto strano viste le condizioni in cui ci troviamo. Per questo abbiamo deciso di indire due giorni di sciopero. Per mercoledì, decideremo il da farsi dopo l’incontro in prefettura».

Com’è noto, Melegatti sta vivendo una grave finanziari­a che ha bloccato la produzione proprio nel momento più importante dell’anno, cioè la campagna di Natale. La situazione, già molto complicata da metà settembre, è diventata di pubblico dominio con lo sciopero di mercoledì scorso. Dal giorno successivo tutti i lavoratori sono stati messi in cassa integrazio­ne fino al 31 ottobre. Per provare a risolvere la situazione, lavoratori e azienda sono stati convocati, martedì mattina, in prefettura. L’incontro, al quale parteciper­à anche l’amministra­zione di San Giovanni Lupatoto, potrebbe essere l’ultima occasione in cui trovare una via d’uscita condivisa a una situazione che altrimenti rischia di diventare drammatica per l’azienda, per i 90 dipendenti a tempo determinat­o e per gli oltre 200 stagionali.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy