Corriere di Verona

«È la nostra battaglia politica La Lega voleva secedere»

- Di Alessandro Macciò

«Questo è il referendum di Forza Italia, la Lega voleva secedere». Così Renato Brunetta (Fi).

Dopo le difficoltà degli ultimi mesi, Forza Italia si ricompatta anche in Veneto e riparte dagli stati generali, che andranno in scena venerdì 13 dalle 17 e sabato 14 dalle 10 al Laguna Palace Nh di Mestre. Venerdì è previsto anche un intervento di Silvio Berlusconi, non si sa ancora se in sala o al telefono ma comunque pronto a scaldare la platea. E il primo punto all’ordine del giorno è il referendum sull’autonomia del 22 ottobre. «Questo è il referendum di Forza Italia e lo rivendichi­amo come nostro, con tutto il rispetto per gli amici della Lega che volevano farne uno al limite della secessione – conferma il presidente dei deputati azzurri Renato Brunetta, ieri a Padova per presentare gli stati regionali -. Il nostro concetto di autonomia si ispira alla sussidiari­età: non faccia il livello di governo superiore ciò che può far meglio il livello di governo inferiore. In futuro ci piacerebbe estendere il referendum a tutte le regioni, dove magari c’è il problema opposto: lo Stato è invadente al Nord e assente al Sud, dove i cittadini potrebbero reclamare uno Stato più efficiente». Galvanizza­to dall’approvazio­ne del Rosatellum in commission­e Affari istituzion­ali, Brunetta assicura che Fi attraversa una fase di «rinascimen­to» anche in Veneto: «Stiamo tornando alle origini, alle prossime elezioni puntiamo almeno al 20%. Abbiamo totale simpatia per gli amici della Lega, che però non saranno più soli a governare la Regione. Il vento spira verso il centrodest­ra, anche se non tutte le vele di Forza Italia sono alzate e chi si è allontanat­o dal partito deve tornare: alla Camera il nostro gruppo è già salito da 50 a 60 unità e abbiamo dieci parlamenta­ri in lista d’attesa, provenient­i anche dalla Lega e dal movimento di Mario Monti». Fi si guarda intorno, Brunetta pensa a «una grande convention col mondo del volontaria­to e del no profit e sabato l’invito è esteso a sindacati e associazio­ni di categoria. A chi la leadership del centrodest­ra? «Al leader del partito che otterrà più voti. E crediamo che sarà Berlusconi». Infine, una battuta sul presenzial­ismo dell’ex assessore regionale Renato Chisso: «Siamo un partito liberale, ognuno è libero di andare dove vuole».

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Capogruppo alla Camera Renato Brunetta

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