Invalida, al banchetto la aiuta il figlio: tolta la licenza
VERONA L’altra sera, tra gli spettatori in attesa di entrare in Arena per lo spettacolo di Intimissimi on Ice, lei non c’era. E avrà sicuramente avuto qualche rimpianto. Perché un pubblico del genere per lei che da anni non si perde uno show in anfiteatro, fa automaticamente rima con «affari». Maria Rosa, infatti, è una delle storiche titolari dei banchetti che nel corso della stagione lirica, mettono in vendita libretti, cuscini, ventagli e altri souvenir. A giugno, come ormai da tanti anni, Maria Rosa aveva ottenuto il nullaosta del Comune per «effettuare il commercio su aree pubbliche in forma itinerante in piazza Bra» nelle serate degli spettacoli. Permesso poi esteso anche ad altri due eventi: il memorial in onore di Pavarotti e le due date di Intimissimi On Ice. Ma il suo banchetto, durante queste occasioni, non si è mai visto. Ad agosto, infatti, il nullaosta le è stato revocato dopo un accertamento della municipale. La sua colpa? Essersi fatta aiutare dal figlio ad allestire il banco. Una «mazzata» confermata nei giorni scorsi dai giudici del Tar, chiamati ad esprimersi sul ricorso che la signora aveva presentato contro il Comune. «Ci rivolgeremo al Consiglio di Stato» promette il suo legale. Perché il pensiero, sfumate le ultime serate in Arena del 2017, corre già all’anno prossimo. «La mia cliente ha sempre agito nel rispetto di regole e senso. E se la presenza del figlio fosse stata irregolare, In coda Spettatori all’ingresso dell’Arena
non ci saremmo rivolti al Tar – prosegue l’avvocato –. La signora è titolare di una ditta individuale esercitata da anni nella forma dell’impresa familiare; il figlio è inquadrato come collaboratore familiare. Ma se il quadro rimane quello oggi ritenuto
dal Tar, rischia di non poter lavorare in Bra l’anno prossimo. Perché la signora è, da tempo, invalida – aspetto ben noto al Comune - e ha ovviamente bisogno dell’aiuto di qualcuno per gestire il proprio banchetto». Peccato che, come hanno ricordato i giudici lagunari, il nullaosta di Palazzo Barbieri preveda espressamente che «è rilasciato in via eccezionale, non è trasmissibile a terzi, è valido per l’esercizio dell’attività da parte di una sola persona e sarà immediatamente revocato qualora il titolare non osservi le norme comportamentali sopra richiamate». Nessuna deroga ammessa? «Non sono consentite interpretazioni estensive del titolo abilitativo» hanno ribadito i magistrati amministrativi nella loro sentenza, aggiungendo inoltre che le conseguenze per la commerciante sono state tutto sommato limitate: «La revoca del nullaosta non conduce, nel caso di specie, a conseguenze sproporzionate, tenuto conto che l’autorizzazione ha carattere stagionale, la stagione lirica è già terminata, il provvedimento impugnato finisce in pratica per precludere alla ricorrente l’ulteriore svolgimento dell’attività per pochissime giornate in relazione a due soli eventi». Ma Maria Rosa pensa già all’anno prossimo.
Il Tar Anche il Tar ha dato ragione al Comune di Verona