Sorrentino: «Facciamo come l’Atalanta, giochiamocela con tutti»
(l.fab.) Tramite l’hashtag #AskSorrentino, ieri pomeriggio il portierone della diga si è messo disposizione dei tifosi che hanno in tal modo potuto interloquire in diretta con lui attraverso i canali Fabebook e Instagram del Chievo. Figlio d’arte, padre di quattro fanciulle, 37 anni, 301 presenze in Serie A, 204 delle quali tra i pali della porta del Chievo, esperienze in Grecia e Spagna, Stefano Sorrentino è vigna longeva che continua a produrre buon vino; di vendemmie a Veronello, Stefano ha ancora voglia di farne: «Ho ancora due anni di contratto e nessuna intenzione di smettere», ribadisce. Domenica alla ripresa dopo la sosta, il Chievo sarà di scena a Sassuolo. Lui suona la carica: «Vogliamo continuare a far bene. L’Europa? Magari. La salvezza rimane il nostro primo obiettivo, ma dovessimo raggiungerla in fretta, cercheremo di fare qualcosa di più senza ripetere gli errori dello scorso anno. Dovremmo provare a seguire l’esempio dell’Atalanta, squadra spavalda pronta a giocarsela con tutti». Qualche sogno nel cassetto ancora c’è: «Vorrei battere il record d’imbattibilità con la maglia del Chievo -dice- e tentare di vincere la Coppa Italia». In tema di Var, Sorrentino ha le idee chiare: «Può essere d’aiuto, ma andrebbe limitata a pochi casi in modo da non spezzare troppo il gioco». Confessa un rimpianto: «Qualche anno fa andai molto vicino alla Nazionale, ma poi non mi chiamarono». Infine, il suo futuro dopo il calcio: «Non farò né l’allenatore né il procuratore. Vorrei rimanere nell’ambiente come direttore sportivo oppure opinionista televisivo».