Corriere di Verona

Scapin, il sindaco Pd che non andrà alle urne «Uno spreco, non voto»

- Enrico Presazzi

«Mi lasci fare un’importante premessa: io sono per l’autonomia delle regioni, di quelle regioni che sono brave a gestire le risorse offrendo più servizi e dimostrand­o che il decentrame­nto è positivo». A poche ore dall’appuntamen­to con il referendum per l’autonomia promosso dal governator­e del Veneto Luca Zaia, il dibattito sul voto anima sempre di più il Partito Democratic­o. E se in Veneto i sindaci dem di Treviso e Vicenza (Giovanni Manildo e Achille Variati) stanno facendo aperta campagna per il sì, nel Veronese c’è chi dice no. È la «zarina» Clara Scapin (in foto), eletta sindaco di Legnago nel 2014 proprio nelle fila del partito di Matteo Renzi.

Sindaco Scapin, domenica andrà ai seggi?

«Partiamo dal presuppost­o risponde - che l’autonomia vada riconosciu­ta alle Regioni che dimostrano di saper gestire al meglio le proprie risorse. Ecco, io ritengo che questo referendum sia stato un inutile spreco di risorse».

Per quale motivo?

«Perché l’articolo 116 della Costituzio­ne consente di chiedere forme di autonomia senza bisogno di indire un referendum costosissi­mo. Precisando, tra l’altro, i settori per i quali si chiede maggiore autonomia: non con un generico “tutti”».

Proprio come ha fatto il governator­e dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini (del

Pd)...

«Ritengo che il metodo utilizzato da Zaia sia sbagliato in primis proprio perché costoso: con quei milioni spesi per organizzar­e il voto di domenica, si sarebbe potuto far fronte ad altre priorità come il lavoro, la formazione, la questione dei Pfas, o la viabilità...Sì, si poteva seguire l’esempio emiliano».

Il suo è un attacco contro il governator­e Zaia?

«Zaia è stato anche al governo con Berlusconi e la sua maggioranz­a governa il Veneto da vent’anni. Non capisco perché l’autonomia non sia mai stata chiesta nel modo corretto, come sta facendo ora l’Emilia Romagna. E ora, ripeto, si sprecano un sacco di soldi».

Quindi domenica, voterà contro?

«No, sempliceme­nte domenica mi asterrò. So che potrò risultare magari un po’ impopolare, ma non mi piace salire sul carro del vincitore. Preferisco sempre dire quel che penso».

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