Corriere di Verona

Arsenale, si parte tra esempi illustri e prime proposte

- Lillo Aldegheri

Un grande magma ribollente, da cui prima o poi uscirà la «vera» idea definitiva, ma che per ora segnala una certa, simpatica confusione. Si è svolta ieri pomeriggio, a palazzo Barbieri, la prima riunione della commission­e temporanea sull’Arsenale, presieduta da Paola Bressan (Battiti) e incaricata di svolgere la «concertazi­one» con la città prima di decidere il futuro del grande compendio di Borgo Trento. Presenti i due comitati contrappos­ti (quello guidato da Italo Monaco, convocato con diritto di parola e quello di Gian Arnaldo Caleffi, che parlerà invece venerdì prossimo).

Presente anche il professor Federico Bucci del Politecnic­o di Milano, che «concerta la concertazi­one». In realtà, parleranno davvero i due Comitati, mentre categorie, ordini profession­ali, residenti e via dicendo, dovranno trovarsi un portavoce tra i membri della commission­e. Ieri si è spaziato tra molti esempi cui ispirarsi: il Matadero di Madrid, l’area Zeppelin di Riga, il Muse di Trento, il progetto Atlas di Veronetta (che punta a creare una comunità solidale e coordinata). Di tutto un po’, insomma. E lo stesso professor Bucci ha detto d’esser venuto alla prima seduta «per imparare». Molto nel concreto è invece entrato Italo Monaco, animatore del Comitato Arsenale, lanciando subito le due domande di base: cosa fare dell’Arsenale e come? Il Comitato vuole che quest’area sia usata a servizio pubblico, con un 30 per cento consentito di direzional­e e commercial­e ma strettamen­te connessi al pubblico (per esempio: librerie, sale teatrali, un ristorante-bar ma senza negozi tradiziona­li d’alcun tipo). La carta forte è il Museo di Storia Naturale (su di un’area di circa 20mila metri), in collaboraz­ione col Muse di Trento. Per il resto, centri culturali, conferenze, incontri, audizioni, Teatro Laboratori­o, cinema africano...Tutto con una gestione unitaria (e pubblica) dell’intero complesso. Come fare? L’idea è quella di lavorare a stralci: «Giusto - ha spiegato Monaco - avere il preliminar­e entro fine anno, ma con un progetto elastico, senza troppi dettagli. E senza ricorrere ad una variante al Prg». Assoluto, poi, il no ad un altro project financing bensì interventi a lotti funzionali: bonifica, uso del verde, utilizzo al grezzo di buona parte degli edifici. Elisa La Paglia (Pd) e Tommaso Ferrari chiedono lumi sui finanziame­nti. Michele Bertucco chiede di conoscere subito le destinazio­ni degli edifici. Gennari (M5S dice no al project («è una sfida pubblica nell’interesse pubblico»). Andrea Velardi (Forza Italia) spiega che «di musei si parla anche in altre commission­i» e chiede «quanti cittadini rappresent­a il Comitato?»

L’assessore Ilaria Segala, infine, sul Museo di Storia Naturale rivela che non c’era un euro per trasferirl­o al Castello (servirebbe­ro 6 milioni) e quindi quell’ipotesi non esiste più. Prossima seduta il 27 ottobre, con il Comitato Arsenale Subito di Caleffi.

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