Corriere di Verona

Campedelli dixit: «Non siamo favoriti Ma questo gruppo è tra i miei migliori»

- Lorenzo Fabiano

A Veronello stanno tutti bene. Perparim Hetemaj ha smaltito l’infortunio rimediato con la nazionale finlandese ed è tornato finalmente in gruppo. La tigre del Kosovo appena sente aria di derby ruggisce; dovrebbe essere quindi della partita. Bastien e Rigoni, già impiegato a Sassuolo, offrono valide alternativ­e. Le buone notizie per Rolando Maran non sono finite qui; Riccardo Meggiorini dovrebbe essere quasi certamente convocato dopo il lungo stop legato all’operazione al ginocchio. Il suo calvario è finito. Anche Massimo Gobbi ha recuperato ed è quindi disponibil­e per andare ad occupare la fascia sinistra del quartetto difensivo in ballottagg­io con Nenad Tomovic.

Insomma, Maran avrà tutti i suoi uomini a disposizio­ne, a lui le scelte. Per il pranzo di gala di domenica, il Chievo imbandisce le tavole del Bentegodi. Ieri allo stadio la società ha presentato una simpatica iniziativa, già battezzata nel giorno della gara con la Fiorentina. «Fair Play del Gusto» è una nuova idea nata dalla collaboraz­ione tra la società della diga e la Coldiretti. Il progetto «Fair Play del Gusto» si concretizz­erà in tutte le partite giocate in casa dal Chievo: nello spazio denominato «Fair Play Club» del Bentegodi, gli Agrichef allievi di «Campagna Amica Academy» prepareran­no dei piatti tipici veronesi che si confronter­anno con quelli caratteris­tici proposti dagli agrichef della provincia della squadra avversaria.

Domenica la sfida culinaria sarà fedele alla tradizione dei sapori veronesi. Deliziosi i piatti prelibati in arrivo. A far gli onori di casa è intervenut­o insieme al direttore di Coldiretti Giuseppe Ruffini, il presidente Luca Campedelli che ha poi dialogato con la stampa: «Questa iniziativa rispecchia i nostri valori, ancorati al nostro territorio» ha detto. Parlando di calco, così si è espresso sul buon momento del suo Chievo: «Stiamo facendo bene, vero. Ma è presto per dare giudizi. Aspettiamo almeno la fine del girone di andata. Poi vedremo. Il merito è dei giocatori e dell’allenatore. Io penso solo alla salute della società, che deve essere il nostro valore aggiunto».

Questo è tuttavia un Chievo che ancora una volta stupisce tutti: «Posso dire che questo - ha ammesso - è uno dei migliori gruppi che abbiamo avuto negli ultimi anni». Sul passaggio di Inglese al Napoli in cambio di Milik, si è barricato in un No Comment. Le parti si sono invertite: mai come quest’anno il Chievo arriva al derby da favorito. Sul campo si è guadagnato i galloni di prima squadra. Guai a farglielo notare: «No, non sono d’accordo. A Verona non esiste una prima né una seconda squadra. Il derby è una partita a sé stante, dove tutto può accadere» ha tagliato corto.

Un collega gli ha chiesto cosa si aspetti dalle due prossime partite in casa: dopo il derby mercoledì arriverà infatti il Milan. Secca la replica: «Spero di fare un buon incasso». Un’ultima cosa prima del congedo: si sta preparando un delizioso banchetto a far da degna cornice alla stracittad­ina. Curioso sapere quale sia il piatto che meglio rappresent­i il suo Chievo. Lui ci ha pensato un po’, poi ha abbozzato la risposta: «Non saprei, ma il mio piatto preferito rimane sempre il bollito con la pearà».

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