Primi pandori sfornati I lavoratori Melegatti tra gioia e speranza
La produzione è ripresa ieri. Sui social gara di solidarietà: «Comprateli»
VERONA Il primo pandoro è uscito dai forni alle 7 di ieri mattina. Nell’aria il profumo di burro e vaniglia, quello tipico dei dolci di Natale. Dentro a quella prima infornata i lavoratori Melegatti ci hanno messo la loro ricetta particolare, fatta di gioia, attaccamento all’azienda, orgoglio e un po’ di rabbia per tutto questo tempo perso.
Il primo pandoro è uscito dai forni alle 7 di ieri mattina. Nell’aria il profumo di burro e vaniglia, quello tipico dei dolci di Natale. Dentro a quella prima infornata i lavoratori Melegatti ci hanno messo la loro ricetta particolare, fatta di gioia, attaccamento all’azienda, orgoglio e un po’ di rabbia per tutto questo tempo perso. Fino alla settimana scorsa erano fuori dai cancelli dello stabilimento di San Giovanni Lupatoto; per loro sono stati mesi d’ansia e d’attesa.
Ieri invece, erano felici. «Siamo contentissimi – raccontano i lavoratori alla fine del primo turno – si riprende alla grande. Il pandoro è buonissimo, anzi è bellissimo». Dopo il via ufficiale da parte del tribunale di Verona, ieri, il primo giorno della campagna produttiva natalizia è stato come un ritorno a casa: pieno di emozione, di sorrisi, di voglio di fare. «È stata una bella sensazione – racconta Franco – una gran bella soddisfazione. Finalmente abbiamo preso la direzione giusta perché il più giovane, lavora qui da almeno dieci anni e noi siamo legatissimi a questa azienda». Laura aggiunge: «Che emozione. Per noi Melegatti è la seconda casa, qui dentro ci sono i nostri sentimenti, il sacrificio, la dedizione». E così una alla volta o in gruppetti escono dal cancello. Il primo giorno di lavoro è andato e oggi si riprenderà con turni più normali. Se ieri gli orari sono stati «sperimentali» come produzione pilota, oggi si riprenderà a pieno regime: notturno, mattina e pomeriggio per spingere impastatrici e forni al massimo.
«Siamo vivi – dicono – e siamo tornati con il sorriso. Questa è una ripartenza che dà speranza». Obiettivo, come ribadito dai nuovi vertici dell’azienda rappresentati dal direttore generale Luca Quagini, produrre entro il prossimo 10 dicembre un milione e il proprio impegno a pagare in anticipo, secondo le modalità indicate dal tribunale di Verona, gli stipendi di novembre e dicembre. Per i lavoratori un altro sospiro di sollievo visto che non vedono retribuzione da agosto. «Anche questa è una notizia che attendavamo – confermano – perché senza soldi era diventata complicata anche la vita di tutti i giorni».
Ovviamente, non tutti i problemi della Melegatti sono risolti. Dopo la mini campagna di Natale, il percorso di risanamento rimane ancora lungo, ma come raccontano «adesso vediamo la luce in fondo al tunnel. Lavorare è un ritorno alla normalità». Che è fatta di piccoli segnali, come quello della riapertura dello spaccio aziendale all’interno dello stabilimento di San Giovanni. Sabato aprirà i battenti per vendere, come da tradizione, i pandori Melegatti.
L’operaio Che bello, finalmente abbiamo preso la direzione giusta
Il direttore L’attaccamento dei veronesi ci inorgoglisce e ci dà coraggio