Al Ristori arriva il Vivaldi popolare di Lo Cascio
Sul palco del Ristori, Luigi Lo Cascio (indimenticato Peppino Impastato al cinema e volto noto delle serie tv) racconterà con umorismo e semplicità la grandezza del grande compositore veneziano. Con lui il musicista Sardelli
Palermo- Verona. Per la gioia dei fan. Salirà sull’aereo in queste ore Luigi Lo Cascio, il Peppino Impastato di «Cento Passi» e il giovane rivoluzionario de «La bella gioventù».
Al Ristori, domani, sarà il protagonista de «L’affare Vivaldi», secondo appuntamento della stagione di prosa. Uno spettacolo interamente dedicato all’opera del musicista veneziano. Ed è proprio l’attore siciliano che riscrive e interpreta il testo di questo libro leggibilissimo, raccontando la storia, l’itinerario attraverso i secoli, dei manoscritti di Vivaldi, di come abbiano rischiato di sparire nel nulla e di come siano stati ritrovati e da chi. Sul palco.
«Tra musiche inedite del giovane Vivaldi, magistralmente eseguite da «Modo antiquo» - spiegano gli organizzatori -, la lettura di Lo Cascio si muove con grande agilità e sicurezza su diversi itinerari dando allo spettatore l’opportunità di seguire, sia sul piano musicale, sia sul piano musicologico, l’affascinante percorso di un enorme patrimonio musicale che ha rischiato di andare perduto».
La fortuna popolare delle “Quattro stagioni” di Vivaldi ha infatti certamente reso il nome del compositore familiare al grande pubblico al punto forse di costituire un ostacolo alla conoscenza più ampia della sua opera, vasta, complessa e affascinante. I molti appassionati di Vivaldi pur apprezzando le sue composizioni orchestrali, la musica vocale, sia sacra che profana, Protagonista Luigi Lo Cascio domani sera sarà sul palco del Teatro Ristori per «L’affare Vivaldi» non sanno però che grandissima parte dell’opus vivaldiana è rimasta per secoli sepolta nella biblioteca di famiglie aristocratiche più o meno decadute, e che ha rischiato di non veder mai la luce.
La particolarità della serata
è rende proprio leggera il fatto e a tratti che l’attore umoristica una materia molto erudita, trascinandola a misura di
tutti.
Sul palco suona anche Federico Maria Sardelli: personaggio eclettico e irriverente, artista poliedrico, studioso – fra i massimi al mondo – della vita
e delle opere di Antonio Vivaldi, è in grado di esprimersi
molto egregiamente con la penna, con gli strumenti da disegno (è un noto fumettista e vignettista, ma è particolarmente versato anche nel ritratto e nell’acquaforte), con la bacchetta di direttore (ha fondato l’ensemble «Modo Antiquo» e ha diretto orchestre come il Gewandhaus di Lipsia, la Kammerakademia Potsdam, il Maggio Musicale Fiorentino…) e con il flauto, il suo strumento. Figlio di una terra dove la satira pungente ed il “ruzzare” (scherzare, in livornese) fanno parte del Dna della gente, ma soprattutto figlio di Marc Sardelli (noto maestro disegnatore, ritrattista e pittore).
«In conclusione, uno spettacolo che chiunque abbia ascoltato la musica di Vivaldi dovrebbe vedere - avvertono
gli organizzatori - e che rimane piacevolissimo anche per chi si avvicina per le prime volte al barocco».
L’appuntamento è per le 20,30; per informazioni su questo e altri spettacoli, si può
consultare il sito www.teatroristori.org.