Silvestri, il portiere ex Chievo re per una notte
Silvestri, il portiere che ha regalato il derby all’Hellas, destinato a tornare in panchina
Nel Bentegodi-ghiacciaia, consumato dalla maratona di un derby infinito, la domanda che accompagnava il passare dei minuti era sempre quella: «Chi la decide questa partita?». Gli indizi hanno iniziato ad affluire quando Roberto Inglese è salito altissimo a colpire e le mani di Marco Silvestri gli hanno cancellato un gol certo. Poi, la respinta su Fabio Depaoli. A quel punto è stato tutto chiaro, almeno per chi avesse voluto interpretare i segni del destino. L’uomo del derby sarebbe stato il re per una notte che occupava la porta del Verona. Silvestri, poi, ha messo sul conto la mossa vincente: ai calci di rigore, parte per primo Sergio Pellissier ed è lui a ribattere il tiro. Sarà l’unico penalty mancato dell’intera serie. Quello che, insieme alle trasformazioni dei giocatori dell’Hellas, ha permesso ai gialloblù di staccare il biglietto per gli ottavi di Coppa Italia. Destinazione San Siro, destinazione Milan. Ci sarà ancora Silvestri, nell’occasione. Intanto, senza alcun cenno di titubanza, tornerà a sedersi in panchina, lunedì, quando il Verona sfiderà il Genoa in un delicatissimo scontro per la salvezza. Nicolas riprenderà il proprio posto, mai messo in discussione, nemmeno nei momenti più complicati.
Gli esperti del ruolo di portiere, il più ingrato tra tutti i compiti pallonari – da essere santi a diventare dannati è questione di un attimo – garantiscono che la fiducia è la prima cosa che vale. Per questo Fabio Pecchia è sempre stato chiaro nell’indicazione delle gerarchie: titolare Nicolas, Silvestri il suo cambio, con Nando Coppola impagabile presenza di supporto e il giovane Nicolas Borghetto a imparare l’uso dei ferri del mestiere.
Detto questo, Silvestri si è preso la scena in una serata che, sebbene sugli spalti sia stata riservata a poche migliaia di spettatori, i tifosi dell’Hellas hanno vissuto come una spinta di entusiasmo in più, dopo la vittoria in campionato con il Sassuolo. Quelli del Chievo, invece, sono usciti con il rimpianto per le molte occasioni mancate (in particolare nei supplementari, fase in cui il Verona ha accusato un calo fisico ed è indietreggiato), eliminati dalla parata iconica di Silvestri su Pellissier. Il capitano, autore di un gol che è stato una prodezza per velocità d’esecuzione e tecnica, si è sentito urlare il «no» da un ex del Chievo. Silvestri, infatti, dal 2010 al 2014 è stato legato contrattualmente al club di via Galvani. Nessuna apparizione ufficiale; i prestiti alla Reggiana, al Padova e al Cagliari, la cessione al Leeds United.
In estate, il passaggio al Verona, con la firma apposta su un quadriennale. Silvestri, mercoledì, si è preso pure qualche insulto dalla curva nord, ma sotto il settore più frequentato dai sostenitori del Chievo ha fermato la conclusione dal dischetto di Pellissier. Una buona abitudine, per lui, parare i rigori. In Inghilterra ne ha presi cinque in tre anni. Di questi, quattro in una sola stagione, nel 2014-2015. I nomi dei tiratori? James Tarkowski, Yann Kermorgant, Daryl Murphy, Graham Dorrans, Nakhi Wells, sempre in partite di League Championship. Lo «scalpo» più prestigioso è l’ultimo, quello di Sergio Pellissier. E ora il Sioux Silvestri ricomincerà a fare da vice a Nicolas. Pronto a una nuova notte da re.