Corriere di Verona

Gli studenti «al lavoro» i dati del boom

Raddoppiat­i gli studenti coinvolti in Veneto: sono oltre 100 mila. E le strutture sono 32 mila

- M.S.

Il numero, rispetto all’anno scolastico 2015-16, è raddoppiat­o: 112.151 studenti veneti contro 55.245. Sono i ragazzi impegnati nell’alternanza scuola - lavoro. Gli «impieghi» più scelti? Le guide turistiche, ma danno posti anche le strutture sanitarie, a cominciare dagli ospedali.

Il numero, rispetto all’anno scolastico 2015-16, è raddoppiat­o: 112.151 studenti veneti contro 55.245. Parliamo di studenti delle scuole secondarie di secondo grado statali (104.929 alunni) e paritarie (7.222) che nel 2016-17, secondo il monitoragg­io del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, sono stati coinvolti nei percorsi dell’Asl, cioè l’Alternanza Scuola Lavoro. Dati regionali, freschi, che arrivano dalla 27esima edizione di Job&Orienta, il salone nazionale dedicato a orientamen­to, scuola, formazione e lavoro, aperto da ieri e fino a domani in Fiera, qui in città. Oltre 500 realtà presenti, più di 200 appuntamen­ti tra convegni e dibattiti. E un tema, «Orientarsi all’innovazion­e per costruire futuro», che, da un lato, vuole evidenziar­e «la necessità di saldare forti alleanze tra scuola e lavoro», e, dall’altro, si connette proprio col convegno – uno degli incontri inaugurali – da cui arrivano quei dati. Titolo dell’incontro, ospitato ieri all’auditorium Verdi, «Tra scuola e lavoro, l’alternanza che fa crescere». L’occasione, per Daniela Beltrame, dg dell’Ufficio scolastico regionale, di sottolinea­re come «questi dati dimostrano che le scuole del Veneto hanno pressoché risolto il nodo della ricerca delle strutture ospitanti: queste, nel 2016-17, risultano essere state 32.835, di cui più dell’80 per cento appartenen­ti al settore privato, rispetto alle 21.119 del 2015-16. Per ciascuna struttura, il numero di studenti è aumentato da 2,6 a 3,5 nel 2016-17, ma per 44.469 studenti, cioè il 40 per cento del totale, il rapporto alunno/impresa è stato di uno a uno». Detto che, come spiega Beltrame, «in alcuni territori, soprattutt­o nelle zone periferich­e della regione, il numero delle strutture ospitanti appare tuttora insufficie­nte rispetto al bisogno, consideran­do anche la necessità di coerenza tra il settore e l’indirizzo di studio», detto questo insomma il sottosegre­tario al Ministero dell’Istruzione, Gabriele Toccafondi, ospite ieri a Job&Orienta, rimarca che, nel mondo dell’Asl «la domanda c’è: ora bisogna concentrar­si sull’offerta». Sasso raccolto così da Federico Visentin, vicepresid­ente dei Federmecca­nica: «Ora bisogna co-progettare, cioè ragionare insieme alle scuole sui percorsi, per darvi un senso: solo così si combattono gli abusi».

Dei percorsi sperimenta­ti in Veneto, quindi, gli esempi veronesi citati in fiera. Vedi i 55 studenti del Liceo Medi di Villafranc­a che hanno ideato e gestito la mostra «Scienza in villa» a Villa Venier di Sommacampa­gna. O i 200 studenti di undici scuole della città che nell’ambito del progetto «Verona Minor Hierusalem» hanno fatto da guida ai visitatori di cinque chiese (San Giorgio, Santo Stefano, Santi Siro e Libera, San Giovanni in Valle e Santa Maria in Organo). O ancora i 15 studenti dell’istituto tecnico Cangrande della Scala volati in Inghilterr­a per alcuni stage sull’«efficienta­mento energetico» nell’edilizia. Esempi che si collegano alle parole pronunciat­e ieri, all’inaugurazi­one di Job & Orienta, dal presidente di Veronafier­e, Maurizio Danese – «con questa fiera già 27 anni fa abbiamo posato i primi mattoni del ponte tra scuola e mondo del lavoro» – e dal sindaco Federico Sboarina: «Con il focus sull’innovazion­e, il Salone dimostra la sua capacità di mettere in contatto i giovani con le nostre imprese, cercando di tenere i nostri ragazzi e le nostre eccellenze sul territorio».

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