Tecnica alla svolta con i Pesenti: «Obiettivo 500 milioni di ricavi»
Iniettati 60 milioni, chiuso l’accordo con le banche sul debito. Del Torchio in cda
Tecnica alla svolta Pesenti. Ci si era abituati, negli ultimi anni, a vederlo come un gruppo sulla difensiva, impigliato tra crisi dei consumi, mancanza di neve ed estenuanti negoziati con le banche per ristrutturare il debito. Ma ora la prospettiva cambia totalmente. Al via della stagione invernale, la prima dopo anni con la neve già a fine novembre, l’azienda della scarpa da trekking e dell’attrezzatura per lo sci di Giavera del Montello, primo player italiano dell’articolo sportivo, esce dal tunnel e presenta - ieri a Milano - il nuovo percorso di crescita, che dovrà arrivare soprattutto dall’outdoor, fuori dalla neve, dopo l’ingresso nel capitale della capogruppo Tecnica di Italmobiliare, la holding di partecipazioni dei Pesenti. L’obiettivo è chiaro: «Puntiamo a 500 milioni di ricavi», dice l’amministratore delegato Antonio Dus
L’operazione con cui Italmobiliare (1,5 miliardi di asset in gestione e 500 milioni di liquidità) ha acquisito dalla famiglia Zanatta il 40% di Tecnica, iniettando 60 milioni, era stata annunciata a giugno; ma si è chiusa il 22 novembre. Su due livelli. Un aumento di capitale ha iniettato la nuova finanza, parte come capitale, parte come prestito obbligazionario. Il riassetto prevede un cda a 7 membri, 4 espressi dai Zanatta e 3 da Italmobiliare: così a fianco di Alberto Zanatta, presidente, del padre Giancarlo, di Dus ed Ermanno Botta, il consulente nel riassetto, entrano per Italmobiliare direttamente il consigliere delegato Carlo Pesenti, Enrico Benaglio e un manager del calibro di Gabriele Del Torchio.
L’aumento di capitale ha chiuso poi la ristrutturazione del debito con le banche. Le vecchie linee da 160 milioni sono state chiuse (operazione firmata anche dalla liquidazione di Veneto Banca), mentre in pool Intesa, Unicredit, Banco Bpm, Mps e Credit Agricole ne hanno fornite di nuove per 110. «Ci lasciamo alle spalle anni difficili - dice Alberto Zanatta -. Lo facciamo con un cambio culturale, sapendo che è meglio avere il 60% di una realtà più grande che rimaner fermi. Di certo non torniamo indietro. Tecnica aveva bisogno di crescere. Abbiamo trovato un partner finanziario, ma condiviso anche la nostra passione con un’altra famiglia. Italiana, in un’epoca di aziende
conquistate dagli stranieri».
Che l’aria sia radicalmente girata lo mostrano i 60 milioni messi dai Pesenti. «Cosa ci fa dire che la musica cambierà? Beh, i Zanatta i compiti a casa in realtà li hanno già fatti - dice Carlo Pesenti - La posizione sul mercato è stabilizzata, l’azienda ha già una gestione manageriale e un passaggio generazionale avvenuto, mostrando l’intelligenza dell’azionista. L’ingresso in Tecnica è stato complesso: è un’azienda globale, con marchi storici e necessità di un grande rilancio. Portiamo soldi, ma anche relazioni ed esperienza sull’organizzazione e il governo di
un’azienda».
Pesenti dice che l’accordo non ha opzioni d’acquisto della maggioranza. E ritaglia per Italmobiliare un ruolo di partner di lungo periodo: «L’uscita? Non ci sono scadenze. Abbiamo appena annunciato la vendita di una azienda (Bravo Solution, ndr) dove siamo rimasti 18 anni. Non ci son problemi, con crescita, dividendi e generazione di cassa». Di certo la Borsa è già un’opzione: «L’approdo tra le Mid Cap - aggiunge Pesenti - è un’ottima opportunità. Ma non lo vedo già alla fine di questo piano industriale: una cosa alla volta».
L’accento è tutto sui risultati attesi con il piano industriale 2018-‘22, sul target dei 500 milioni. La crescita di Tecnica è già ripartita rispetto agli anni bui: i 334 milioni di ricavi 2016 sono previsti in crescita del 12% quest’anno, oltre i 370, con il margine operativo lordo che salirà da 27 a 31. «E saremo in utile già quest’anno», dice Dus. Resta se l’obiettivo dei 500 milioni, già sentito in passato, sarà davvero raggiungibile nel 2022 a parità di perimetro. «Quel numero esce valutando il potenziale dei nostri marchi - replica Dus -. Già oggi il 60% dei ricavi è destagionalizzato, fuori dalla neve. E la linea strategica è crescere ancora lì». Necessario, in un’epoca di cambiamenti climatici. In un mercato più grande, che cresce più rapidamente e su cui Tecnica ha ancora spazio. La quota fuori dalla neve, dell’outdoor di Lowa e Tecnica e dei pattini di Rollerblade, dovrà salire al 75% del fatturato. Anche grazie ai nuovi prodotti, come la scarpa Tecnica preformata in negozio sul piede del cliente: ha fatto raddoppiare gli ordini per il 2018. «Dobbiamo avere una struttura snella, che reagisce rapidamente al clima e abbassa il punto di pareggio - aggiunge Dus -. E abbiamo progetti su digitale e noleggio innovativi».
Le vendite 2017 dei brand fanno già sperare che la strada giusta sia imboccata. Nell’outdoor, che cresce del 4-5%, Tecnica e Lowa segnano un +11% e +15%; in quello piatto della neve c’è il +8% degli sci Blizzard e il +11% degli scarponi Nordica. Oltre al +50% dei doposci Moon Boot che strizzano l’occhio alla moda con Jimmy Choo e Moncler.
Pesenti Compiti a casa fatti: ora il rilancio
La Borsa è una opzione Resteremo ancora a lungo Dus In utile già quest’anno Puntiamo sull’outdoor
Abbiamo progetti innovativi su noleggio e digitale