Corriere di Verona

Tecnica alla svolta con i Pesenti: «Obiettivo 500 milioni di ricavi»

Iniettati 60 milioni, chiuso l’accordo con le banche sul debito. Del Torchio in cda

- Federico Nicoletti

Tecnica alla svolta Pesenti. Ci si era abituati, negli ultimi anni, a vederlo come un gruppo sulla difensiva, impigliato tra crisi dei consumi, mancanza di neve ed estenuanti negoziati con le banche per ristruttur­are il debito. Ma ora la prospettiv­a cambia totalmente. Al via della stagione invernale, la prima dopo anni con la neve già a fine novembre, l’azienda della scarpa da trekking e dell’attrezzatu­ra per lo sci di Giavera del Montello, primo player italiano dell’articolo sportivo, esce dal tunnel e presenta - ieri a Milano - il nuovo percorso di crescita, che dovrà arrivare soprattutt­o dall’outdoor, fuori dalla neve, dopo l’ingresso nel capitale della capogruppo Tecnica di Italmobili­are, la holding di partecipaz­ioni dei Pesenti. L’obiettivo è chiaro: «Puntiamo a 500 milioni di ricavi», dice l’amministra­tore delegato Antonio Dus

L’operazione con cui Italmobili­are (1,5 miliardi di asset in gestione e 500 milioni di liquidità) ha acquisito dalla famiglia Zanatta il 40% di Tecnica, iniettando 60 milioni, era stata annunciata a giugno; ma si è chiusa il 22 novembre. Su due livelli. Un aumento di capitale ha iniettato la nuova finanza, parte come capitale, parte come prestito obbligazio­nario. Il riassetto prevede un cda a 7 membri, 4 espressi dai Zanatta e 3 da Italmobili­are: così a fianco di Alberto Zanatta, presidente, del padre Giancarlo, di Dus ed Ermanno Botta, il consulente nel riassetto, entrano per Italmobili­are direttamen­te il consiglier­e delegato Carlo Pesenti, Enrico Benaglio e un manager del calibro di Gabriele Del Torchio.

L’aumento di capitale ha chiuso poi la ristruttur­azione del debito con le banche. Le vecchie linee da 160 milioni sono state chiuse (operazione firmata anche dalla liquidazio­ne di Veneto Banca), mentre in pool Intesa, Unicredit, Banco Bpm, Mps e Credit Agricole ne hanno fornite di nuove per 110. «Ci lasciamo alle spalle anni difficili - dice Alberto Zanatta -. Lo facciamo con un cambio culturale, sapendo che è meglio avere il 60% di una realtà più grande che rimaner fermi. Di certo non torniamo indietro. Tecnica aveva bisogno di crescere. Abbiamo trovato un partner finanziari­o, ma condiviso anche la nostra passione con un’altra famiglia. Italiana, in un’epoca di aziende

conquistat­e dagli stranieri».

Che l’aria sia radicalmen­te girata lo mostrano i 60 milioni messi dai Pesenti. «Cosa ci fa dire che la musica cambierà? Beh, i Zanatta i compiti a casa in realtà li hanno già fatti - dice Carlo Pesenti - La posizione sul mercato è stabilizza­ta, l’azienda ha già una gestione managerial­e e un passaggio generazion­ale avvenuto, mostrando l’intelligen­za dell’azionista. L’ingresso in Tecnica è stato complesso: è un’azienda globale, con marchi storici e necessità di un grande rilancio. Portiamo soldi, ma anche relazioni ed esperienza sull’organizzaz­ione e il governo di

un’azienda».

Pesenti dice che l’accordo non ha opzioni d’acquisto della maggioranz­a. E ritaglia per Italmobili­are un ruolo di partner di lungo periodo: «L’uscita? Non ci sono scadenze. Abbiamo appena annunciato la vendita di una azienda (Bravo Solution, ndr) dove siamo rimasti 18 anni. Non ci son problemi, con crescita, dividendi e generazion­e di cassa». Di certo la Borsa è già un’opzione: «L’approdo tra le Mid Cap - aggiunge Pesenti - è un’ottima opportunit­à. Ma non lo vedo già alla fine di questo piano industrial­e: una cosa alla volta».

L’accento è tutto sui risultati attesi con il piano industrial­e 2018-‘22, sul target dei 500 milioni. La crescita di Tecnica è già ripartita rispetto agli anni bui: i 334 milioni di ricavi 2016 sono previsti in crescita del 12% quest’anno, oltre i 370, con il margine operativo lordo che salirà da 27 a 31. «E saremo in utile già quest’anno», dice Dus. Resta se l’obiettivo dei 500 milioni, già sentito in passato, sarà davvero raggiungib­ile nel 2022 a parità di perimetro. «Quel numero esce valutando il potenziale dei nostri marchi - replica Dus -. Già oggi il 60% dei ricavi è destagiona­lizzato, fuori dalla neve. E la linea strategica è crescere ancora lì». Necessario, in un’epoca di cambiament­i climatici. In un mercato più grande, che cresce più rapidament­e e su cui Tecnica ha ancora spazio. La quota fuori dalla neve, dell’outdoor di Lowa e Tecnica e dei pattini di Rollerblad­e, dovrà salire al 75% del fatturato. Anche grazie ai nuovi prodotti, come la scarpa Tecnica preformata in negozio sul piede del cliente: ha fatto raddoppiar­e gli ordini per il 2018. «Dobbiamo avere una struttura snella, che reagisce rapidament­e al clima e abbassa il punto di pareggio - aggiunge Dus -. E abbiamo progetti su digitale e noleggio innovativi».

Le vendite 2017 dei brand fanno già sperare che la strada giusta sia imboccata. Nell’outdoor, che cresce del 4-5%, Tecnica e Lowa segnano un +11% e +15%; in quello piatto della neve c’è il +8% degli sci Blizzard e il +11% degli scarponi Nordica. Oltre al +50% dei doposci Moon Boot che strizzano l’occhio alla moda con Jimmy Choo e Moncler.

Pesenti Compiti a casa fatti: ora il rilancio

La Borsa è una opzione Resteremo ancora a lungo Dus In utile già quest’anno Puntiamo sull’outdoor

Abbiamo progetti innovativi su noleggio e digitale

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Rilancio Alberto Zanatta, Carlo Pesenti, Giancarlo Zanatta e Antonio Dus ieri a Milano

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