Corriere di Verona

Autonomia, cinque punti sul tavolo

Il governator­e ha accettato di iniziare da un numero limitato di materie: ambiente, sanità, lavoro, istruzione, Europa Zaia e Bressa puntano a una trattativa lampo: «Chiuderemo entro metà gennaio»

- Bonet

Trattativa lampo, da chiudere entro metà gennaio per lasciare un impegno chiaro al prossimo governo e al prossimo parlamento. E subito l’analisi di cinque materie chiave per dare un’ordine al tavolo: ambiente, sanità, istruzione, lavoro, unione europea. Zaia e Bressa tra tensioni e sorrisi hanno cominciato con un atteggiame­nto morbido e costruttiv­o.

Dopo mesi di tenzone a distanza, culminati nel referendum del 22 ottobre scorso («Un giorno storico» per il primo, «totalmente inutile» per il secondo), il governator­e Luca Zaia ed il sottosegre­tario Gianclaudi­o Bressa si sono incontrati ieri a Palazzo Cornaro, Roma, sede del dipartimen­to per gli Affari regionali, per un primo faccia a faccia che ha segnato l’avvio ufficiale della trattativa tra la Regione e il governo per il riconoscim­ento al Veneto di «maggiori e più ampie forme di autonomia».

Velocità. È questa la parola chiave del vertice che ha visto contrappos­te le due delegazion­i formate, oltre che dal sottosegre­tario e dal governator­e, dai rispettivi tecnici (assenti solo il professor Mario Bertolissi per il Veneto e l’ex ministro Paolo Costa per il governo) e dal sottosegre­tario all’Economia Pierpaolo Baretta, che Bressa ha voluto al suo fianco visto che il tema delle risorse finanziari­e sarà centrale nel confronto lungo l’asse Venezia-Roma. Veloce è stato il primo incontro, cominciato alle 14.30 e durato appena un’ora (hanno parlato solo Zaia e Bressa, i professori hanno tutt’al più sussurrato qualche consiglio all’orecchio) e velocissim­a vuol essere la trattativa, visto che i protagonis­ti hanno annunciato all’uscita l’intenzione di chiudere un accordo quadro, vincolante per questo governo come per quelli a venire, «entro il 15 gennaio, prima delle elezioni e se possibile anche prima dell’infuriare della campagna elettorale». Impossibil­e che Camera e Senato riescano infatti ad approvare prima dello scioglimen­to l’intesa richiesta dalla Costituzio­ne.

Stiamo parlando, dunque, di un mese e mezzo di lavoro. Determinan­te sarà tracciare una road-map chiara e in tal senso un primo passo è stato compiuto già ieri, con la definizion­e delle prime materie che saranno approfondi­te sul piano legislativ­o ed economico: «L’intesa non viene fissata una volta e per sempre, non è immutabile - ha spiegato Bressa - si lavora con un “approccio progressiv­o”, aggiungend­o gli argomenti di volta in volta. Per trattare si può trattare su tutto, certo, ma pensare di trasferire tutto non ha senso, significhe­rebbe trasformar­e le Regioni ordinarie in speciali il che non solo non è possibile ma non è nemmeno nell’interesse della singola Regione. Ci sono competenze strategich­e, altre meno: sta all’intelligen­za politica della singola Regione stabilire quali siano le sue priorità».

Un messaggio accolto da Zaia: «Daremo al governo un elenco dettagliat­o delle 23 materie che chiediamo, in ordine, in modo tale che si possa procedere con una e poi, una volta chiusa questa, con quella successiva - ha spiegato Zaia - approfitte­remo dei tavoli aperti da Lombardia ed Emilia Romagna su ambiente, istruzione e lavoro, perché del lavoro è già stato fatto e non va sprecato. Ci dicono che si può chiudere velocement­e la competenza relativa ai rapporti con l’Unione Europea, e valuteremo questa proposta, di certo c’è che noi chiederemo da subito di avviare il confronto sulla sanità. Parteciper­emo ai primi incontri che si terranno la prossima settimana - ha proseguito Zaia - e c’è la volontà di aprire un tavolo anche a Venezia, dopo il 14 dicembre».

Resta, però, il nodo dei 9/10 di Irpef, Ires e Iva che la Regione vorrebbe trattenere sul modello delle Province autonome di Trento e Bolzano e difatti il punto ieri è stato sostanzial­mente rinviato: «La questione finanziari­a ha molte sfaccettat­ure - ha detto Zaia - e non c’è unanimità di vedute da parte delle Regioni: l’Emilia Romagna chiede le risorse in base alle competenze, la Lombardia una spesa media pro capite, noi i 9/10 ma in modo prudenzial­e perché non conosciamo i numeri e cercheremo di capirli meglio, poi faremo quadrare il tutto. Il clima è positivo, vogliamo tutti fare in fretta - ha assicurato Zaia -. Le tensioni del passato? Ci stanno, qui nessuno ha il manuale d’uso dell’autonomia, stiamo accendendo la luce in una stanza buia e sarà il tempo, che è galantuomo, a dirci se avevamo avuto ragione».

Una flessibili­tà, quella racchiusa in quel «prudenzial­e», che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a Bressa e Baretta: «I 9/10 non si possono attuare, è una sentenza della Corte costituzio­nale a dirlo - ha ricordato Bressa -. Sappiamo che quello delle risorse è l’argomento centrale, quello più delicato, ma verrà soltanto dopo la definizion­e delle competenze e a queste ultime sarà commisurat­o». E Baretta ha chiarito ancor di più il concetto: «I 9/10, no. Il merito fiscale, sì. Ho apprezzato che Zaia non abbia insistito su questo, preferendo un quadro più generale. È sicuro che l’autonomia avrà un impatto economico e fiscale importante ma quanto, lo sapremo solo una volta entrati nel merito delle competenze. L’inizio, comunque, è stato molto buono. Sarà una trattativa vera».

Clima morbido Regione disposta ad affiancars­i a Emilia e Lombardia nella prima parte dei lavori

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Veneti a Roma Il governator­e Luca Zaia e il sottosegre­tario Gianclaudi­o Bressa si sono incontrati ieri a Palazzo Cornaro, Roma, sede del dipartimen­to per gli Affari regionali, per l’avvio ufficiale della trattativa tra la Regione e il governo per il...
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 ??  ?? Due squadre I pool di esperti «schierati» dal Governo (sulla sinistra) e dalla Regione Veneto (sulla destra) si fronteggia­no durante il primo incontro post referendum
Due squadre I pool di esperti «schierati» dal Governo (sulla sinistra) e dalla Regione Veneto (sulla destra) si fronteggia­no durante il primo incontro post referendum
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Fair play Gianclaudi­o Bressa, sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (sulla sinistra) e il governator­e Luca Zaia (sulla destra) per la foto di rito con il progetto di legge

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