Fiere, l’alleanza tra Verona e Parma
Nasce la new.co. Vpe: in cantiere una rassegna nuova e attività per il made in Italy all’estero
Le fiere di Verona e Parma si alleano e danno vita alla new.co. Vpe, che debutterà nel dicembre 2018 con l’organizzazione di una nuova manifestazione nel quartiere veronese dedicata alle tecnologie e ai macchinari del settore Wine & Beverage, chiamata quindi «Wi Bev». Ma in prospettiva, si punta a molto di più: quello di dar vita a una piattaforma di servizi per il made in Italy e all’estero.
Un mercato fieristico italiano che, nel complesso, perde posizioni all’estero, soprattutto per il boom dell’Asia; il piano straordinario del governo per il made in Italy che premia le fiere che sanno fare sistema; non ultimo, la trasformazione di Veronafiere, all’inizio di quest’anno, da ente autonomo a società per azioni.
Sono questi i fattori propedeutici all’alleanza tra le fiere di Verona e Parma che si concretizzerà con la nascita della new.co. Vpe (Verona Parma Exhibition), una srl da 100 mila euro di capitale e partecipata al 50 per cento da ciascuno dei due soci che debutterà nel dicembre 2018 con l’organizzazione di una nuova manifestazione nel quartiere veronese dedicata alle tecnologie e ai macchinari del settore Wine & Beverage, chiamata quindi «Wi Bev» (la cui anteprima è in corso nell’ambito di Wine2wine). Ma in prospettiva, si punta a molto di più: quello di dar vita a una piattaforma di servizi per le imprese che vogliono andare all’estero, forte di una serie di manifestazioni leader e complementari nel settore dell’agroalimentare (le veronesi Vinitaly e Fieragricola, la parmense Cibus). Come spiega il presidente dell’Ice Michele Scannavini, «noi all’estero ormai non vendiamo più un prodotto, ma una catena di valore, una filiera. In quest’ottica, Vpe è il classico caso in cui uno più uno fa tre».
La nuova srl avrà un consiglio di amministrazione a quattro, dove Parma esprimerà il presidente e Verona l’amministratore delegato. La collaborazione tra le due realtà è storica, con eventi organizzati in tandem da New York a Mosca fin dal 2001. Il passo della new.co. è evidentemente un salto di qualità, da testare innanzitutto con Wi Bev, per cui si prevede un guadagno di 800 mila euro già nella prima edizione, a salire fino a tre milioni al termine del quadriennio. Il direttore di Veronafiere, Giovanni Mantovani, conta di coinvolgere nel progetto anche Unione Italiana Vini (Uiv), che organizza oggi la manifestazione concorrente Simei tra Milano e Monaco di Baviera. «Auspico che ci sia un evento unico - dice - ma a patto che sia qualcosa di totalmente innovativo», sottolinea il dg.
L’alleanza sull’asse VeronaParma, che insieme darebbero vita al secondo polo fieristico italiano con un fatturato consolidato con 127 milioni di euro in totale (88 Verona e 39 Parma) e una superficie lorda coperta di 283 mila metri quadrati complessivi (153 mila Verona, 130 mila Parma), arriva in un momento di grande trasformazione del settore. Per restare in Veneto, poco più di un anno fa Vicenza (che aveva precedentemente corteggiato Verona) si è fusa con Rimini. Verona, con la trasformazione in spa, ha adesso le mani libere per affrontare sfide che gli erano precluse da ente pubblico. L’operazione, ha spiegato il presidente di Veronafiere Maurizio Danese, «rientra a pieno titolo nelle linee guida del nostro piano industriale» e, allo stesso tempo, «rafforza la competitività dell’intero sistema fieristico italiano come leva per il business dei propri clienti». Per Gian Domenico Auricchio, presidente di Fiere di Parma, «è un sogno che si avvera». Gli obiettivi li delinea il Ceo parmense, Antonio Cellie: «Un consolidamento del portafoglio prodotti di Parma e Verona; lo sviluppo di nuove iniziative, come Wi Bev, che coniugano le competenze distintive; l’acquisizione mirata di eventi all’estero dedicati al food&beverage di eccellenza per dare più opportunità alle aziende italiane». Se ne saprà di più nei prossimi mesi, quando sarà presentato il piano industriale della new.co. Per il sindaco Federico Sboarina, con la nuova società «si sommano due eccellenze del made in Italy».
Danese L’accordo rafforza la competitività di tutto il sistema fieristico