Gradoni e luci così l’Arena torna a splendere
Lavori al via da novembre del 2018, dureranno 5 mesi per quattro anni. I soldi? I 14 milioni dell’Art Bonus
Tre anni dopo, si parte. Era il novembre 2014 quando veniva presentato il mega-finanziamento di 14 milioni di euro per il restauro dell’Arena di Verona: 7 milioni in arrivo dalla stessa Unicredit, altri 7 da Cariverona. Il cammino burocratico non è stato facile. Ma adesso ci siamo.
Tre anni dopo, si parte. Era il novembre 2014 quando, in un incontro pubblico all’ultimo piano del grattacielo Unicredit di Milano, veniva presentato il mega-finanziamento di 14 milioni di euro per il restauro dell’Arena di Verona: 7 milioni in arrivo dalla stessa Unicredit, altri 7 dalla Fondazione Cariverona. Il cammino burocratico non è poi stato facile. Ma adesso ci siamo.
Ieri mattina, a Palazzo Barbieri, l’assessore ai Lavori Pubblici Luca Zanotto e il «Conservatore dell’Arena», l’ingegner Sergio Menon, hanno presentato il progetto definitivo per l’uso di quei milioni, arrivati grazie allo strumento dell’Art Bonus, che offre notevoli vantaggi fiscali (con possibili detrazioni del 65 per cento) a chi investe nel restauro dei monumenti italiani.
A dire il vero, già in quel mattino di tre anni fa, l’allora vicesindaco Stefano Casali aveva annunciato il nome del progettista (l’ingegner Claudio Modena) e l’iter da seguire. E ieri è stato confermato che l’incarico è nelle mani di Modena Engineering Studio.
Poi erano successe però molte altre cose. Via Paolo Biasi da Cariverona (sostituito da Alessandro Mazzucco), via Federico Ghizzoni da Unicredit, via prima Casali e poi lo stesso Flavio Tosi da Palazzo Barbieri. Con tutte le complicazioni immaginabili. Ma adesso, appunto, ci siamo. Il progetto definito è pronto, quello esecutivo dovrebbe esserlo a breve, si può procedere con i primi studi, anche se i lavori veri e propri inizieranno solo nel novembre 2018.
Da registrare subito, peraltro, che uno dei primi esami ha dimostrato, con certificazione ufficiale da parte dello stesso professor Modena. come l’Arena sia «sismo-resistente», in grado cioè di resistere a un terremoto: il che la dice lunga su come lavorassero gi architetti dell’antica Roma, in grado di… resistere anche alla marea di nuovi certificati necessari, a duemila anni di distanza.
I lavori all’interno dell’Anfiteatro dovranno peraltro essere concentrati in 5 mesi dell’anno, perché l’Arena viene consegnata dal Comune alla Fondazione lirica in marzo, per essere restituita poi in novembre: e tra novembre e marzo si dovranno concentrare tutti gli interventi, che dureranno un intero quadriennio.
Cosa prevedono? Al primo punto, come si è sempre detto, la sigillatura dei gradoni, per difenderli dalle pericolosissime infiltrazioni d’acqua piovana, la «nemica» peggiore per il nostro monumento-simbolo. Una parte della sigillatura è stata effettuata di recente e su di essa, ovviamente, non sarà necessario tornare. Secondo intervento di rilievo, il rifacimento degli impianti elettrici e dell’impianto elettrico di illuminazione scenografico esterno all’anfiteatro. Toccherà poi al rifacimento dei servizi igienici, al riordino degli spazi dati in uso alla Fondazione Arena, necessari per l’organizzazione degli spettacoli. Previsto anche un restauro conservativo della galleria e di parte degli arcovoli.
Infine, attenzione, si provvederà alla «riqualificazione museale», tema di cui si è molto discusso anche negli ultimi mesi: verranno cioè offerte diverse modalità di usare e visitare il monumento sia durante il periodo estivo, nei mesi cioè in cui si tiene il Festival operistico e la stagione dei concerti extra lirica, sia nel periodo invernale, quando l’Arena è interamente vistabile in tutti i suoi spazi principali, compresa la galleria mediana.