«Dieselgate, il giudice cambi i periti»
Udienza in tribunale, nel mirino lo svolgimento dell’incidente probatorio
«Revocate l’incarico a quei periti». I consumatori hannoe «dato battaglia» ieri mattina di fronte al gip Raffaele Ferraro nell’ambito della maxi inchiesta sullo scandalo Dieselgate.
«Revocate l’incarico a quei periti». Nessuna formale denuncia, ma le associazioni dei consumatori, Codacons in testa, hanno letteralmente «dato battaglia» ieri mattina di fronte al gip Raffaele Ferraro chiedendo la revoca dell’incarico ai periti che lo stesso giudice aveva nominato per effettuare i test sulle vetture Volkswagen sequestrate nell’ambito della maxi inchiesta sullo scandalo Dieselgate.
Vicenda, quella delle presunte emissioni «truccate» che si arricchisce ora di un nuovo capitolo, dopo gli avvisi di garanzia ai vertici di Volkswagen Group Italia firmati dal pm Marco Zenatelli. Era stato proprio il giudice per le indagini preliminari, a settembre, a disporre un incidente probatorio, affidando a due esperti, l’ingegnere Giovanni Cipolla e il collega Filippo Manfredi, l’incarico di disporre una perizia sui valori delle emissioni su otto veicoli Volkswagen sequestrati.
Per l’accusa, infatti, la casa automobilistica avrebbe installato sulle autovetture equipaggiate con il motore EA189 delle centraline speciali («defeat device») in grado di rilevare il momento in cui il veicolo veniva sistemato sui rulli per i test di omologazione e di «falsare» poi i risultati abbattendo le emissioni inquinanti di Nox.
Il giudice Ferraro aveva richiesto una prova su asfalto riproducendo lo stesso ciclo (velocità, frenate, cambi di marcia) disposto dai test sui rulli in officina, per verificare se gli esiti relativi alle emissioni fossero o meno identici. Ma nel momento della prova, accusano le associazioni dei consumatori (oltre a Codacons anche Adusbef e Federconsumatori), più di qualcosa sarebbe andato storto. «In primis l’esame dei periti è stato effettuato nelle scorse settimane senza comunicarlo alle parti interessate e così impedendo ai nostri periti (il professor Bruno Neri, ndr) di partecipare - attacca il presidente del Codacons, l’avvocato Marco Ramadori -. Inoltre ci è stato detto che il test è stato effettuato su strada e non in un circuito, con la conseguente falsificazione del ciclo disposto dal test sui rulli. E il software ora è già stato modificato: in pratica l’esame è nullo».
«Per di più il test sulla vettura sequestrata (una Tiguan Turbo Diesel, ndr) è stato effettuato senza la scorta della polizia giudiziaria - prosegue il legale di Federconsumatori, Matteo Ferrari Zanolini -.Non sappiamo nemmeno chi guidasse quell’auto e dove abbia girato».
Per questo motivo ieri mattina gli avvocati hanno chiesto al gip di revocare l’incarico ai due consulenti e di sostituirli, oltre a dichiarare annullati i risultati della prova effettuata. Il gip ha accolto solo quest’ultima richiesta, disponendo un nuovo incidente probatorio sugli altri modelli di Tiguan sequestrati. Ma solo nei prossimi giorni si saprà se, a effettuare l’esame, saranno ancora i professori Cipolla e Manfredi o se il giudice avrà deciso di cambiarli.
L’avvocato Il test è stato fatto su strada e non in un circuito: altro errore